Parole pesanti di Mauro Febbo ad un assistente del Consiglio regionale. Sedute sospese. Il centrosinistra: «Chiarisca e porga scuse ufficiali»
L’AQUILA – Altissima tensione, oggi pomeriggio, in Consiglio Regionale a causa di un durissimo, e assolutamente ingiustificabile, intervento di Mauro Febbo che avrebbe insultato pesantemente un assistente del Consiglio stesso.
I fatti sono avvenuti durante la riunione di Commissione Bilancio nella quale i consiglieri dell’opposizione stanno praticando una sorta di “ostruzionismo” per costringere la maggioranza a cambiare il decreto che dispenserebbe milioni a pioggia a destra e a manca, in senso spaziale e non politico, lasciando con le mani nei capelli, per chi ce l’ha, gli abruzzesi alle porte dell’inverno e con l’incubo “Caro Bollete”.
Stando a quanto trapelato, il consigliere regionale di Forza Italia, ed ex assessore regionale, già infastidito per l’atteggiamento dell’opposizione di centrosinistra, si sarebbe inalberato furiosamente con l’assistente di una consigliera della stessa opposizione reo, a suo dire, di un comportamento estremamente scorretto.
I termini usati da Febbo avrebbero di gran lunga trasceso, fino ad arrivare ad epiteti ed offese pesanti, ai limiti dell’ingiuria, peraltro, a quanto pare, solo per quello che parrebbe essere un colossale malinteso.
Di fronte all’atteggiamento di Febbo, quindi, l’opposizione ha chiesto ed ottenuto la sospensione della seduta appellandosi al regolamento.
«Offese pesantissime ai danni di un lavoratore del Consiglio, Febbo chieda scusa e faccia politica con i toni giusti – affermano i consiglieri di opposizione del centrosinistra Paolucci, Pietrucci, Pepe, Blasioli, Mariani, Di Benedetto e Scocci su quanto accaduto oggi durante la Commissione -.
Durante la seduta il consigliere ha pesantemente redarguito un lavoratore, con parole inappropriate e, soprattutto ingiuriose – così i consiglieri dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune – .
Piena solidarietà al lavoratore del Consiglio che è stato vittima dell’accaduto, un fatto sgradevole che ha leso l’onorabilità della persona interessata e non può passare in sordina.
Per tale ragione abbiamo chiesto l’applicazione dell’articolo 55 del Regolamento del Consiglio per chiarire l’accaduto e perché arrivino scuse ufficiali da parte di Febbo che non deve mai dimenticare il ruolo che assolve, un ruolo basato sul servizio e sul rispetto, che oggi pomeriggio è gravemente mancato».
Una seduta, quella di questo pomeriggio, che rischia anche di finire fuori dall’Emiciclo e approdare in ben altre aule.
I consiglieri del centrosinistra, infatti, non escluderebbero anche le vie legali se non si farà massima chiarezza su questo brutto episodio, dando il massimo della soddisfazione al dipendente ingiustamente e pesantemente offeso.
Un episodio, però, che può essere letto anche come cartina di tornasole, per evidenziare nella maggioranza Marsilio, o in alcuni settori della stessa, un certo crescente nervosismo che, comunque, sarebbe meglio, visti anche i ruoli di responsabilità ricoperti, saper gestire e controllare.