Parte ad Avezzano il progetto di rinaturalizzazione e incremento della biodiversità della pineta “Tre Conche” fra Comune, Istituto Serpieri e Centro Giuridico del Cittadino
Verdecchia: «Progettiamo il futuro verde, ecosostenibile e sano della città»
Gallese: «Si tratta di un progetto in collaborazione con il Serpieri, a conferma dell’ottima collaborazione fra l’Amministrazione e questo prestigioso Istituto»
AVEZZANO – Parte concretamente il progetto volto alla rinaturalizzazione e all’incremento della biodiversità della Pineta “Tre Conche” a nord della città.
Un progetto ambizioso e scientificamente rilevante che vede uniti il Comune di Avezzano, l’Istituto agrario “Serpieri” e il Centro Giuridico del Cittadino.
Giovedì mattina, presso lo stesso istituto superiore avezzanese, incontro operativo per dare il via a questo programma che punta a progettare il futuro dell’intera città in chiave verde, ecosostenibile e anche a tutela della salute dei cittadini.
Presenti all’incontro il dirigente scolastico del “Serpieri”, Francesco Di Girolamo, con il prof. Ruffino Sgammotta, coordinatore del progetto, i professori che affiancheranno il coordinatore, gli assessori Roberto Verdecchia, ambiente e verde pubblico, e Patrizia Gallese, politiche scolastiche, il dirigente del settore comunale Ambiente e Verde, dott. Massimo De Sanctis e Augusto Di Bastiano, coordinatore del Centro Giuridico del Cittadino, che ha funto da trade-union fra scuola e Comune di Avezzano.
Le attività previste dal progetto di rilievo ed elaborazione dei dati finalizzate a indicare le misure di intervento volte alla salvaguardia, alla dinamica evolutiva e alla valorizzazione della formazione forestale, partiranno subito, dureranno per l’intero anno scolastico 2022-2023 e riguarderanno:
- il rilievo della rete di sentieri pedonali e delle strutture e attrezzature sportive presenti;
- l’individuazione e delimitazione delle aree campione oggetto di studio:
- l’analisi fisico-chimica del suolo e determinazione del contenuto di sostanza organica e umificata presso il laboratorio di chimica dell’Istituto;
- l’individuazione e catalogazione delle specie vegetali e analisi evolutiva della vegetazione;
- la definizione della struttura spaziale attraverso la tecnica del transect;
- la stima del numero di individui arborei presenti e della biomassa forestale;
- la stima dell’incremento medio annuo dei popolamenti forestali e analisi dendroauxometriche (metodo di determinazione del volume di legname ricavabile da un bosco) presso il laboratorio di gestione delle risorse forestali e montane;
- la determinazione della capacità di assorbimento di carbonio;
- il monitoraggio della vegetazione per tre anni consecutivi.
La metodologia di lavoro si baserà sulla realizzazione di sei (6) aree indagine di diversa estensione da 1.000 a 3.000 metri quadrati, tre da lasciare all’evoluzione naturale e altre tre da sottoporre a interventi di rinaturalizzazione mirata.
Sulle aree campioni verranno eseguiti i rilievi tecnici della vegetazione e i dati elaborati verranno estesi all’intero comparto di pineta.
La gestione della pineta “Tre Conche”, per il futuro, cambierà completamente. Il taglio di erba e quant’altro, avverrà solo in determinate zone, come sentieri e aree ristoro, visto che, per salvaguardare la stessa struttura della pineta e il suo ecosistema complessivo, come raccomandato anche dall’Unione Europea in un suo atto ufficiale di indirizzo, il bosco dovrà essere lasciato allo stato selvatico.
«È un progetto di altissimo livello sia scientifico che programmatorio – commenta l’assessore Roberto Verdecchia – Noi guardiamo al futuro della Pineta di Avezzano, sia nell’ottica di parco urbano, connesso con le altre grandi aree verdi della città, compresa quella appena riacquisita al patrimonio comunale del Parco Torlonia, ma anche di quella di Parco periurbano legato alla Riserva del Salviano.”
La Pineta è nata 100 anni fa, impiantata dai soldati austriaci ristretti nel campo di prigionia, e l’obiettivo era quello di costituire di Avezzano, dopo il terremoto del 1915, una “città giardino”.
Città giardino che non ha solo un valore estetico-urbanistico – prosegue Verdecchia – , ma soprattutto, ora più che mai, un contenuto essenziale a livello di verde, di ecosostenibilità e soprattutto di ambiente salubre per i residenti e per chi viene a lavorare o per turismo nella nostra città.
Un progetto che vuole essere l’inizio – conclude Verdecchia – della immaginazione, progettazione e realizzazione della Avezzano del futuro».
«Si tratta di un progetto in collaborazione con l’istituto “Serpieri” – afferma l’assessore Patrizia Gallese – , a conferma dell’ottima collaborazione fra l’Amministrazione e questo prestigioso Istituto, con il quale abbiamo avuto e abbiamo in corso diverse attività che si connettono ad una delle principali vocazioni dell’intero territorio della Marsica.
L’intervento oggetto dell’intesa permette lo sviluppo delle specie che normalmente vivono nel sottobosco – prosegue l’assessore – , ma che non riescono a crescere a causa del taglio dell’erba necessario alle ordinarie manutenzioni del principale polmone verde della nostra città.
Sarà un intervento che riqualificherà la flora del sottobosco della pineta e che consentirà di capire – spiega la Gallese – quali sono gli alberi che hanno patologie e quelli che, invece, sono sani e debbono restare impiantati e protetti.
L’attività svolta permetterà anche la bonifica e la valorizzazione dell’ecosistema di quella zona.
L’intervento durerà nel tempo – conclude l’assessore Patrizia Gallese – e andrà avanti almeno per tre anni e i primi risultati si inizieranno a vedere già nella primavera del prossimo anno».