Pescara nel dolore per la scomparsa del piccolo Elia, promessa del calcio dal sorriso contagioso, portato via da un male implacabile
SPOLTORE – La storia che non vorresti mai leggere. E che non si vorrebbe mai scrivere. Soprattutto a meno di un mese dal Natale.
Il dolore, questa mattina, ha infatti pervaso anche una città di medie dimensioni come Pescara, una comunità che evidentemente, nonostante la crescita esponenziale, non ha perso quel senso di umanità, collettività e partecipazione di fronte ad eventi così pieni di tristezza.
Elia Piersante aveva 9 anni e una grande passione per il calcio, passione che ha cercato di vivere a pieno fino a qualche mese fa, giocava nella Pro Calcio Italia della vicina Villa Raspa di Spoltore, fino a quando la malattia che lo aveva colpito glielo ha consentito.
Una malattia che lo ha strappato via ieri ai suoi genitori, ai suoi due fratelli, ai suoi compagni di squadra, al suo allenatore e al suo presidente, e a tutta la città che, di fronte alla sua scomparsa è rimasta sgomenta e attonita.
Doveva fare un trapianto di midollo per cecare di rendere reversibile il male che aveva, quantomeno di rallentarlo per fare cure e superare la prova che la vita gli aveva messo davanti. Daniele non ha mai smesso di sorridere e di credere nella vita, come raccontano i suoi e nella sua squadra, tanto che, come testimonia il presidente della società calcistica, Carmine Berardi “era lui che faceva coraggio a noi. Una cosa incredibile”.
Sui social è stato subito un diluvio di messaggi di partecipazione e solidarietà, ricordo e preghiera per questo bambino talentuoso e coraggioso che purtroppo non ce l’ha fatta. Oggi, a Pescara, si sono celebrati i suoi funerali, ma di Elia resteranno sempre vivi il suo sorriso, la sua passione per il calcio e la sua invincibile voglia di vivere.