Pescara. Riparte DOCudì2020 concorso di cinema documentario
PESCARA – Torna a Pescara il Cinema con la ottava edizione di Docudì2020, concorso di cinema documentario. Sette le proiezioni: con film in concorso, fuori concorso e film d’Arte.
Due i premi previsti: “Docudì 2020″ con il voto del pubblico e “Docudì sociale” che l’ACMA assegnerà al film che avrà meglio trattato una tematica di natura sociale. Tutti i film in concorso sono stati prodotti nel 2019 e dopo le proiezioni sono programmati incontri con gli autori e momenti di approfondimento e di dialogo con il pubblico in sala. Causa Covid-19 la rassegna, iniziata a gennaio 2020, è stata sospesa dopo la proiezione del 27 febbraio e ora riprende da giovedì 10 settembre per concludersi sabato 17 ottobre 2020 con quattro film in concorso, due incontri d’arte, una proiezione fuori concorso e la partecipazione in sala di sette registi autori delle rispettive opere proiettate.
Partiamo, o meglio ripartiamo, giovedì 10 settembre con appuntamento ogni giovedì dei mesi di settembre e ottobre con le proiezioni in concorso – ha dichiarato la Presidente dell’ACMA M. Chiara Manni – per poi avere sabato 17 ottobre l’appuntamento con la cerimonia delle premiazioni e una proiezione in anteprima regionale del film “Mi chiamo Altan e faccio vignette” di Stefano Consiglio, un film sul grande disegnatore Francesco Tullio Altan. Un racconto sulla sua vita e carriera con l’aiuto dei suoi personaggi. Le proiezioni in concorso tratteranno tematiche tra le più varie ma tutte interessanti. Andiamo dal documentario di Mendolesi del prossimo giovedì “Vulnerabile Bellezza” che racconta di una giovane famiglia di allevatori che tenta di superare il trauma del terremoto del 2016 delle Marche, al “Come stanno i ragazzi” di Alessandro Tosatto e Andrea Battistuzzi che affronta una problematica sociale molto delicata: il problema dei suicidi tra gli adolescenti, al film “Wrestlove“ dell’abruzzese Cristiano di Felice che racconta di Monica e Karim, la prima coppia Italiana di wrestler negli Stati Uniti a “Normal” di Adele Tulli che ha una tematica particolare che è quella delle diversità ma la regista già dal titolo ci fa capire quale è la sua idea della diversità“. Per i settore Docudì d’Arte, dopo la prima proiezione effettuata prima della sospensione – ha dichiarato lasegretaria dell’associazione A.C.M.A. Antonella Stucchi – in cui avevamo proposto “Pietranima e Il respiro della Pietra” sul lavoro dell’artista Giuliano Giuliani che era in sala e che ci ha dato modo di apprendere tutta la sua arte, ora abbiamo altri due appuntamenti dedicati all’arte contemporanea. Appuntamenti tutti curati da Anthony Molino, psicoanalista di formazione anglo-americana, antropologo e pluri-premiato traduttore di letteratura italiana in inglese. Negli ultimi anni alla sua passione per l’antropologia e la psicanalisi si è unita anche quella per l’arte contemporanea. Scrive per Aracne una rivista on line di arte e da quasi 25 anni vive e lavora in Abruzzo, con studio a Pescara. Il 17 settembre proietteremo in ANTEPRIMA il film, che tra breve sarà in distribuzione nelle sale italiane, ”Emilio Vedova. Dalla Parte del Naufragio“ di Tomaso Pessina sul lavoro dell’artista Emilio Vedova. Un racconto scandito dai passaggi fondamentali della storia politica, sociale e dell’arte del ventesimo secolo e, grazie alle appassionate letture di Toni Servillo dai Diari dell’Artista, rivela la profonda personalità e il tratto potente di uno degli artisti più significativi del Novecento. Sarà presente anche il regista. Il dott. Molino ha scritto un libro, un’opera prima, ed il 15 ottobre lo presenteremo, si intitola Oltre la tela: conversazioni sulla pittura. Nel libro intervista diversi artisti e proietteremo due documentari: “Preparando il bosco“ di Manuel Fanni Cannelles, omaggio alla pittrice triestina Manuela Sedmach, che sarà presente in sala; e “Pietras“ di Giuseppe Saponara, che celebra il lavoro del Maestro umbro Alfonso Fratteggiani Bianchi. Oltre a Molino e alla Sedmach, a dialogare col pubblico in sala sarà presente anche l’artista romano Marco Stefanucci, che apre il libro con la prima di sette conversazioni, dal titolo “Nella pelle della pittura”.