Pescasseroli si mobilita contro l’assenza dei servizi sanitari essenziali. Raccolta di firme con la Cgil diretta a Prefetto, Asl1 e Regione Abruzzo
AVEZZANO – Hanno fatto manifestazioni, proteste, sit-in, provato a incontrare le autorità competenti, ma alla fine il risultato è stato, come nell’ultimo caso, che si è presentata un’ambulanza senza il medico.
I cittadini di Pescasseroli e dei comuni ricadenti nell’area del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, ora dicono un definitivo stop all’abbandono e passano all’azione diretta.
Una raccolta di firme, attraverso una petizione, con la partecipazione e il sostegno della Cgil provinciale, che è quasi un atto di accusa e di denuncia.
Niente ambulanze medicalizzate, guardie mediche ridotte, assenza di servizio guardia medica turistica e del servizio Ufficiale Sanitario.
Stanchi di annunci, chiacchiere e molti silenzi, ora i residenti di quello che, forse solo dietro a Pescara, può essere considerato il più importante bacino turistico d’Abruzzo, passano all’azione e non intendono fermarsi.
Questo il testo della petizione che, a fine articolo, vi propiniamo anche come file da poter scaricare.
La petizione dei cittadini del territorio Pnalm
«Le cittadine ed i cittadini firmatari della presente nota, segnalano la gravissima carenza medico/sanitaria nel territorio dell’Alto Sangro ed in particolare nei Comuni di Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena e Barrea.
La continua soppressione e contrazione dei servizi essenziali di assistenza medico/sanitaria, del servizio del 118 con ambulanza medicalizzata, del servizio guardia medica turistica, del servizio Ufficiale Sanitario, mettono in una condizione di estrema difficoltà le cittadine ed i cittadini dell’Alto Sangro e le migliaia di turisti che frequentano il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Questo costringe una intera comunità all’assenza di un servizio fondamentale che garantisca un adeguato intervento in caso di emergenza e/o di urgenza. Parliamo di un comprensorio, quello del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che esprime una esigenza sanitaria legata anche alla sua vocazione turistica, con una importante presenza di turisti, appassionati della montagna e della natura.
L’erogazione dei servizi sanitari delle aree interne e più marginali continua ad essere uno dei tanti nodi irrisolti della nostra provincia. Un comprensorio che ha subito, come molte altre realtà della nostra provincia, un forte spopolamento dovuto anche alla provvisorietà dei servizi essenziali quali quelli sanitari che, di fatto, priva un’intera comunità del diritto alla salute ed alla cura. Continuiamo a vivere una emergenza dentro l’emergenza, non solo la pandemia, ma anche la strutturale carenza di servizi sanitari rivolti alla popolazione soprattutto nelle aree più fragili del nostro comprensorio provinciale.
Una condizione di precarietà medico/ sanitaria che, sommata alle storiche carenze dei servizi ( viabilità, trasporti, scuole, isolamento e spopolamento ecc..) nelle aree interne della nostra Regione, per la maggior parte in territorio montano, rende a volte impossibile l’accesso alle cure mediche di pronto intervento con gravissimi rischi per la vita dei cittadini.
Le sottoscrittrici ed i sottoscrittori del presente documento chiedono pertanto il ripristino immediato del servizio di 118 con ambulanza medicalizzata ed il potenziamento dei servizi sanitari dedicati alla popolazione.
Si allegano le firme dei cittadini che sollecitano un intervento delle autorità competenti».
Già nell’inverno scorso, proprio a Pescasseroli si levarono proteste e fu indetta anche una manifestazione cittadina sull’allarme sanità. Allarme che durante la pandemia si è fatto sentire duramente.
A quanto pare, però, questo è un orecchio che non vuole proprio sentire. Come in molti altri casi, d’altronde, quando si parla della sanità marsicana e delle aree interne.
In fondo, poi, l’assessore regionale Nicoletta Verì ha detto, solo qualche giorno fa, in Consiglio regionale, che la situazione del Pronto Soccorso di Avezzano è uguale a quella dei pronto soccorso in tutta Italia e che le condizioni non sono dissimili da altre zone.
Insomma, mal comune, mezzo gaudio…