Pescina città aperta per Amarena e per l’Orso Marsicano. Centinaia di persone, sindaco in testa, alla manifestazione sulle strade della “Grande Orsa”
PESCINA – Sono in tantissimi, centinaia e centinaia, provenienti anche da altre regioni d’Italia, soprattutto dal Trentino, che si sono ritrovati a Pescina questa mattina, dove è ancora in corso, per la manifestazione a sostegno dell’Orso Marsicano e perché sia fatta giustizia vera per l’assassinio di Amarena, la “Grande Orsa” del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
E Pescina ha dato il meglio d sé, dimostrando che avrebbe meritato in pieno il titolo di Capitale della Cultura Italiana 2025. Non una città chiusa, non una città blindata, non una città timorosa.
Al contrario, una città con tutti i bar e i locali aperti, con i cittadini in piazza in attesa di partecipare alla manifestazione, con il proprio Sindaco, un sempre più unico e inimitabile Mirko Zauri che, fascia addosso, ha capeggiato il corteo stesso.
Corteo con tutte le associazioni e organizzazioni ambientaliste, animaliste, sociali e culturali, nazionali e locali, tutti uniti per reclamare una vera politica di protezione dell’Orso Marsciano e giustizia vera per rispettare la “Grande Orsa” e punire il suo assassino, Andrea Leombruni, 56 anni, di San Benedetto dei Marsi, imprenditore, che nella notte fra il 31 agosto e il 1° settembre scorsi non ha solo ucciso la Grande Orsa del Parco, ma ha ferito per l’eternità il cuore e l’anima dell’Abruzzo e degli abruzzesi veri.
Una manifestazione che ha ripercorso le orme di Amarena con i suoi cuccioli, che ha voluto attraversare i luoghi simbolo di Pescina, come il murale e la Casa di Silone, per poi tornare in piazza dove, oltre alle varie sigle, in primis Wwf, Italia Nostra, Lipu ed altri, il Sindaco Zauri ha voluto rimarcare l’importanza dello slogan voluto proprio dal Wwf Nazionale, ovvero “Dobbiamo vivere insieme, il territorio è uno”.