Pettinari (Ms5) denuncia: Fosso Grande…una bomba a orologeria tra le case della gente

Pescara – Cambiano le legislature ma la musica è sempre la stessa, per la messa in sicurezza di Fosso Grande aumentano le scartoffie ma di soldi se ne vedono ben pochi e quelli che si sono visti sono stati spesi male. A
riportare il caso nella discussione politica è il Vice Presidente del
Consiglio regionale Domenico Pettinari che questa mattina ha tenuto
una conferenza stampa sul tema con il Prof. Alfonso Nori, portavoce
del Comes (Comitato per la Sicurezza di Fosso Grande).

“Per inerzia e per confusione, tanto della Regione Abruzzo quanto del Comune di Pescara, i problemi rimangono e il pericolo di una nuova esondazione per i residenti delle zone a rischio è sempre più concreto – spiega Pettinari _. La Regione, infatti, ha compiuto investimenti sbagliati che non hanno portato a nessuna soluzione.

Nel 2014 dalla scorsa Giunta sono stati stanziati, grazie a nostre
continue pressioni, fondate anche sul parere del Genio Civile che
condivideva la nostra visione, 600 mila euro per dei lavori. Ma
nonostante lo stanziamento sono stati eseguiti degli interventi blandi
che non corrispondevano alle nostre richieste e infatti si sono
rilevati inconcludenti poiché non sono stati in grado di evitare nuove
esondazioni e addirittura una frana solo due anni dopo. Dal primo
giorno abbiamo chiesto di eseguire opere di straordinaria manutenzione
del letto del canale e, contemporaneamente, di disostruzione del
tratto sotterraneo di Viale Abruzzo-Via Nuoro di Villa Raspa di
Spoltore. E soprattutto,  salti idraulici a monte del ponticello di
via Francia, per smorzare l’impeto delle acque e una vasca di
espansione a valle dello stesso. Oltre ad interventi mitigatori lungo
tutto il tratto del canale soprattutto nella zona colli di Pescara. Ma
nulla di tutto questo è stato fatto.

Dopo quel “buco nell’acqua” questa Giunta ha stanziato solo 60 mila
euro per Fosso Grande, con cui oggi si potrebbero eseguire solo lavori
di ordinaria pulizia, lasciando al loro destino migliaia di cittadini
di un territorio che attraversa più comuni della Provincia di Pescara.
Il canale, infatti, parte da Colle Morgetta al confine tra i territori
di Montesilvano Colle, Cappelle sul Tavo e Spoltore per arrivare fino
a Pescara. Sono tre i comuni interessati, pertanto è fondamentale che
l’aiuto concreto arrivi dalla Regione Abruzzo.

Al pasticcio della Regione si unisce la confusione del Comune di
Pescara. L’Amministrazione comunale, con la delibera 405 dell’8
settembre 2020, prova a legare l’attuazione dei lavori a dei fondi che
sono stati messi a disposizione dal Ministero degli Interni per
prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico in Italia. Si tratta
però di un fondo speciale destinato a tutte le Regioni italiane per il
quale i comuni possono avanzare domanda per entrare in una graduatoria
nazionale. Il fondo è limitato e i tempi saranno sicuramente più
lunghi di quelli che si dovrebbero attendere con uno stanziamento di
fondi, da parte di Enti locali, sostanziale e finalmente risolutivo.

Sono anni che stiamo chiedendo un intervento decisivo per Fosso
Grande. Lo abbiamo fatto attraverso una Risoluzione, già nel 2014, e
con continue richieste che non sono mai state ascoltate.

“I problemi che derivano dalle continue esondazioni di Fosso Grande
sono seri e rappresentano un grave disagio per i cittadini del
territorio interessato- incalza Pettinari – Sono dinamiche
attribuibili all’urbanizzazione selvaggia che nel corso degli anni,
dal primo dopo guerra a oggi, ha sostituito quelli che erano terreni
in piazzali di cemento: l’acqua non incontra più drenaggi naturali e
quindi si incanala prendendo potenza distruttrice. I tempi di ritorno
delle alluvioni, quindi, sono diminuiti drasticamente tanto da
prevedere un’alluvione al massimo ogni 8 anni. La storia ci conferma
che ne sono passati anche meno e che i danni sono stati ingenti. Per
esempio l’esondazione del 2013, ha portato danni a residenti e
commercianti di Pescara e Spoltore per oltre un milione di euro. Per
questi danni non ci sono stati rimborsi da parte di Regione e Comuni,
ma solo contributi che non coprono neanche meno della metà dei danni
subiti”. Dopo il 2013 abbiamo avuto altre importanti esondazioni del
canale, l’ultimo registrato è di qualche mese fa con relativi danni.

“I progetti di lavori risolutori ci sono, il Genio Civile ha
confermato la validità delle opere da realizzare, la spesa necessaria
è di circa 800 mila euro. È finito il momento di perdere tempo. La
Regione Abruzzo stanzi ed eroghi i fondi necessari. Noi non ci
fermeremo fino a quando strutture e cittadini non saranno al sicuro”.
Conclude.

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