Picchia e minaccia di morte la moglie tre volte in una mattina. Intervengono i Carabinieri di Scurcola Marsicana e lo arrestano mentre tenta la fuga

SCURCOLA MARSICANA – Questa volta la prevenzione ha funzionato al meglio ed un possibile caso di femminicidio è stato evitato preventivamente grazie all’intervento di Carabinieri della Stazione di Scurcola Marsicana con il suo comandante in prima persona.

I fatti sono avventi in successione fra il 30 dicembre e il 5 gennaio scorso nel centro medievale marsicano. Nella giornata del 30 gennaio, infatti, una donna residente a Scurcola, marocchina di origine ma con cittadinanza italiana, si è rivolta al Commissariato di Polizia di Avezzano segnalando le aggressioni ripetute del marito, Said El Yaboudi, 31 anni, marocchino.

Gli agenti hanno raccolto la denuncia e, fatti gli accertamento del caso, hanno trasmesso tutto alla Procura di Avezzano. Nel frattempo, però, i fatti si sono ripetuti e la dona ha allertato anche i Carabinieri di Avezzano.

Nella giornata del 5 gennaio, prima dell’alba, la situazione è precipitata e la donna, una quarantenne, ha chiamato il 112, attivando i Carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo, affermando che il marito la stava minacciando di morte.

Maurizio Maria Cerrato

I militari del Norm sono subito andati sul posto e, qui, trovando l’uomo, con il figlio, in stato di profonda alterazione, sono intervenuti chiedendo però l’intervento di altri militari a supporto, per portare via u due e condurli al Comando per i rilievi e gli accertamenti del caso.

Subito dopo, quindi, i entrambi sono stati rimessi in libertà, ma, poco dopo, alle prime luci dell’alba, la dona ha chiamato nuovamente i Carabinieri di Tagliacozzo, chiedendo aiuto perché i due, marito e figlio, erano tornati presso la sua abitazione per minacciarla.

I Carabinieri, tornati sul luogo, non hanno però trovato nessuno ed hanno invitato la donna a chiamare nuovamente se ci fosse stato il minimo pericolo.

Il carcere San Nicola di Avezzano

Frattanto, gli stessi militari, visto il pericoloso evolversi della situazione, hanno avvertito d’urgenza il Procuratore di Avezzano, Maurizio Cerrato sulla gravissima situazione che si stava prefigurando a Scurcola.

Poco dopo, intorno alle 9,30, infatti, la donna è stata costretta a chiamare di nuovo i militari perché i marito la stava minacciando di morte. Questa volta sul posto andavano direttamente i Carabinieri del Norm della Compagnia di Tagliacozzo e quelli della Stazione di Scurcola, con il Comandante, che, giunti sul posto, sono stati subito avvertiti dalla vittima che il marito stava cercando di fuggire per i campi vicini.

Il Comandante di Scurcola in persona, quindi, si è posto all’inseguimento dell’uomo, a piedi e attraverso i campi, acciuffandolo poco dopo e, con l’aiuto dei colleghi, dato l’estremo stato di alterazione e agitazione psicofisica del trentunenne marocchino, ponendolo in stato di arresto.

L’uomo, quindi, ha subito inveito contro i Carabinieri affermando, però, che se non lo avessero arrestato avrebbe ucciso la moglie per poi scappare in Marocco. Frase che andava peraltro a corroborare gli estremi dell’arresto prefigurando sia la reiterazione del reato, sia il pericolo di fuga.

Viste le condizioni di alterazione dell’uomo, e anche del figlio che era poco lontano, sul posto sono stati fatti intervenire i sanitari del 118 che hanno praticato le cure del caso.

A quel punto, la donna ha formalizzato una nuova denuncia nei confronti del marito, raccontando numerosi episodi di maltrattamenti, umiliazioni, vessazioni e naturalmente di botte. Tutti fatti che, unitamente alla flagranza del reato, hanno determinato l’arresto con trasferimento in carcere ad Avezzano del 31enne marocchino.

Questi, difeso dagli avvocati Roberto Verdecchia e Leonardo Casciere, comparirà domani mattina, lunedì 8 gennaio 2024, davanti al Gip di Avezzano, Mario Cervellino, e al Pm Maurizio Cerrato, per la convalida dell’arresto, accusato di maltrattamenti aggravati ed altro. All’arrestato, inoltre, i militari di Scurcola hanno anche notificato il divieto di avvicinamento alla donna che, nel frattempo, erari stato emesso dai magistrati avezzanesi.