Pierpaolo Pietrucci: occorre una strategia per il turismo montano e dell’intero Abruzzo
PESCARA – “Non aspiro purtroppo a vedere, da parte di questa Giunta, investimenti importanti per le aree montane abruzzesi, per la loro riqualificazione e per un sostegno utile alla ripartenza sul modello Emilia-Romagna, ma almeno che l’attenzione dell’Assessore Febbo verso settori turistici a lui poco noti, non sia così gravemente residuale. Ho letto le disposizioni dell’Assessore al Turismo della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, a proposito della gestione e della logistica per l’accesso alle spiagge nell’imminente stagione estiva”. Così, Pierpaolo Pietrucci, a proposito delle ripartenza nel settore turistico.
Insomma, uno stile nuovo di praticare la vacanza, che consente di vivere l’ambiente in tutte le stagioni dell’anno, in maniera integrata col mare e le città, di apprezzare i nostri Borghi e i nostri paesi per la tranquillità e la qualità dell’offerta.
“L’Assessore Febbo sa bene che l’Abruzzo è composto orograficamente da territorio montano per il 65% della superficie, e che questa condizione – che nella storia è stata la ricchezza della nostra regione – ha generato intorno alla montagna la nascita e lo sviluppo di attività economiche e di servizi, la formazione di professionalità di pregio e qualità, ha definito aree di ricezione e accoglienza per un turismo certamente non di massa come accade sulla costa abruzzese, ma che fa numeri piuttosto importanti e che contribuiscono all’economia del settore”, dice Pietrucci.
Si tratta, peraltro di un settore in grande crescita, segnato da un approccio “esperienziale” e costituito spesso da “viaggiatori” alla ricerca di natura, tradizioni, cultura, prodotti tipici, originalità.
Dopo l’emergenza Covid, questo turismo – rispetto a quello di massa e affollato delle grandi città d’arte o delle destinazioni classiche – può diventare maggiormente attrattivo per le persone più sensibili e attente. E’ evidente che la stagione balneare 2020 sarà funestata da restrizioni e impedimenti e perciò va ben organizzata. Ma sarebbe utile che anche coloro che lavorano per la montagna sappiano dall’Assessorato competente come devono comportarsi con il seppur prevedibilmente ridotto flusso turistico. In considerazione del fatto che l’approccio alla montagna facilita il distanziamento fisico, resta urgente indirizzare l’azione di tutti gli operatori: dalle guide alpine agli accompagnatori di media montagna, a tutti coloro che a vario titolo operano nel settore del turismo esperienziale, nel trekking organizzato, nel mountain biking e in tutti gli sport dedicati”, conclude Pietrucci.