Pietrucci e Mariani: all’Abruzzo interno le stesse risorse per combattere l’epidemia e rafforzare la sanità

SULMONA – “Chiediamo scelte coerenti e rispettose delle esigenze dell’intera Regione: si attribuiscano le stesse risorse assegnate a Pescara anche alle Asl dell’Aquila e Teramo per una equilibrata gestione sanitaria dell’Abruzzo interno. E’ questo il modo più corretto per governare non solo l’attuale emergenza, ma le prospettive future della sanità abruzzese. Infine un consiglio al nervoso Presidente Marsilio: eviti di offendere e lasci stare i campanili di cui la sua destra è campione del mondo. Cerchi invece, se può, di rispondere alle nostre domande e alle nostre proposte, senza buttarla in caciara. E’ più difficile, forse, ma è quello che gli abruzzesi pretendono da lui”.

Lo scrivono per la seconda volta, nero su bianco, al governatore abruzzese, Marco Marsilio i consiglieri Pierpaolo Petrucci e Sandro Mariani. I due “accusano” il presidente di non aver accettato la collaborazione delle opposizioni che, ormai, da mesi lavorano per la prevenzione e la cura del Coronavirus: sul rispetto del lockdown, il trasporto pubblico, il monitoraggio del contagio, la disponibilità di tamponi e dispositivi di protezione per tutti i lavoratori, la sicurezza degli operatori sanitari, la formazione di giovani medici, l’aumento dei Laboratori per gli esami diagnostici, l’individuazione di luoghi protetti per la quarantena, la perimetrazione di “zone rosse” focolaio d’infezione, l’istituzione di un Centro Operativo regionale.

Pierpaolo Pietrucci
Sandro Mariani

“Di tutti i suggerimenti dati – continuano – purtroppo poco è stato fatto. L’unica scelta rilevante e costosissima è stata quella del Covid Hospital di Pescara. Eppure, in questi mesi è stato confermato ovunque che la più efficace azione contro il Coronavirus è la medicina territoriale, la prevenzione diffusa, la capacità di monitorare l’epidemia, di individuare tempestivamente i contagi in modo da isolarli e curarli prima della fase acuta che poi, allo stadio più grave, richiede il ricovero ospedaliero in terapia intensiva. Questa è per il futuro la vera, grande strategia – concludono -.Rafforzare la rete dei medici di famiglia, i Distretti sanitari, le strutture di base, investire in dispositivi di protezione, mascherine per tutti, tamponi a tappeto, test sierologici, laboratori di analisi, e naturalmente l’isolamento sociale e le strutture per la quarantena: si deve cioè responsabilizzando la popolazione investire sul sistema sanitario pubblico diffuso sul territorio che è il presidio fondamentale per prevenire e ridurre l’epidemia. Solo insieme a questo, e sulla base di una stima epidemiologica rigorosa, ha senso realizzare strutture Covid dedicate, per evitare sprechi di danaro pubblico”.

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