Più di trecento i pellegrini che da Gioia dei Marsi hanno raggiunto a piedi il Santuario della Madonna della Libera di Pratola Peligna
PRATOLA PELIGNA – La pioggia e il maltempo non hanno scoraggiato ieri i circa trecento pellegrini che da Gioia dei Marsi, hanno percorso a piedi i 40 chilometri per raggiungere il Santuario della Madonna della Libera di Pratola Peligna, attraverso Venere dei Marsi, Pescina, Forca Caruso, Goriano Sicoli e Raiano.
Una volta giunti, come tradizione vuole, hanno percorso la navata centrale del santuario in ginocchio tra due ali di folla che a stento ha trattenuto la commozione, in un silenzio di stupore e di preghiera, solo a tratti interrotto da applausi.
I pellegrini marsicani con il Sindaco di Gioia dei Marsi Gianluca Alfonsi, sono stati accolti alle porte di Pratola dal sindaco Antonella Di Nino, dal presidente del comitato festa Raimondo Onesta, dalla mastra Rachele D’Andrea, da mazzieri e portatori nel loro tradizionale abito celeste e da una folla straripante.
Sono così iniziate le tre settimane di una festa che risale al Cinquecento.
Narra la leggenda che un tale di nome Fortunato, durante la peste, ritrovò l’immagine della Madonna in una chiesetta diroccata.
Entusiasta, si inginocchiò e gridò la sua fede “Madonna, liberaci!”. L’invocazione venne raccolta e ripetuta dai pratolani, il paese fu libero e salvo. L’immagine, su un carro trainato da buoi, tra le acclamazioni di “Evviva la Madonna della Libera” raggiunse Pratola Peligna.
Foto della Misericordia di San Benedetto dei Marsi e del Comune di Gioia dei Marsi