Pnalm, nuovo progetto dedicato all’espansione dell’orso: il Life Bear-Smart Corridors

PESCASSEROLI – Il Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise comunica che è stato dato il via ad un nuovo Progetto Life per rendere tutti i territori a misura d’orso: il Life Bear-Smart Corridors.

Questa la nota:

«Con grandissima gioia possiamo annunciare che lo scorso marzo è stato dato ufficialmente il via ad un nuovo progetto LIFE!

L’obiettivo principale del progetto, il cui beneficiario coordinatore è la fondazione europea Rewilding Europe, sarà quello rendere tutti i territori a misura d’orso, soprattutto lungo i corridoi naturali di dispersione dalle aree a maggiore densità verso aree potenzialmente idonee ad ospitare la popolazione, sia in Italia sia in Grecia.

Corridoi che collegano aree protette e interessano aree comunque idonee per la popolazione e che consentiranno agli orsi di riconquistare terre un tempo frequentate.

Anche all’interno del Parco, nelle altre aree coinvolte dal progetto, sarà favorita la nascita di Comunità a Misura d’Orso (Bear Smart Communities) per iniziare ad avere una rete di Comunità che possa diventare, in futuro, un esempio virtuoso di convivenza. Il progetto vede il coinvolgimento di 12 partner beneficiari oltre al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise:

– Rewilding Apennines, Salviamo l’Orso, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco Regionale del Sirente-Velino, la Riserva di Monte Genzana, il Comune di Pettorano sul Gizio e il PNALM in Italia

– Callisto, Arcturos, l’Università della Tessaglia, l’agenzia KENAKAP e il Comune di Amyntaio in Grecia.

Ripetiamo costantemente come il futuro dell’orso bruno marsicano sia legato alla sua capacità di espandere il proprio areale e colonizzare nuovi territori.

Con il Progetto LIFE Bear-Smart Corridors abbiamo l’opportunità di poter lavorare in maniera organica, condivisa e capillare sui territori chiave per il futuro dell’orso bruno marsicano, rendendoli a misura d’orso.

Attraverso le Bear Smart Communities sarà possibile costruire giorno dopo giorno la convivenza con l’orso, favorendo al tempo stesso lo sviluppo sostenibile dei territori interessati dal progetto, che nel nostro caso interessano tutti gli ambiti geografici del nostro territorio: Marsica fucense, Alto Sangro, Valle del Volturno, Valle del Sagittario e Val di Comino

Come Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise lavoriamo per la conservazione dell’orso da 100 anni, avendo contribuito in maniera determinante ad evitare l’estinzione della specie, ospitando la core area della popolazione ed avendo di fatto contribuito in maniera determinante a creare la più grande “Comunità dell’orso”.

Siamo quindi estremamente felici di mettere a disposizione e condividere la nostra esperienza con i tanti partner pubblici e privati che partecipano a questo stimolante progetto internazionale.

In merito all’importanza del coinvolgimento delle Comunità Locali nella conservazione dell’orso, ha dichiarato il Presidente del Parco, Giovanni Cannata:

«In un contesto ecologico e socio-economico come quello che caratterizza l’Appennino il coinvolgimento attivo e responsabile delle comunità locali negli sforzi di conservazione è più che fondamentale, oltre che eticamente giusto, come dimostra il lavoro fin qui svolto.

Solo quando la condivisione della cultura dell’orso marsicano sarà diffusa ben oltre i confini del Parco e tutti noi capiremo che l’orso bruno marsicano è un patrimonio naturale e culturale condiviso, con tutto ciò che questo comporta – allora sarà davvero possibile assicurare un futuro alla nostra specie simbolo».

«La storia dell’orso confidente M20, in arte Juan Carrito – afferma il Direttore del Parco Luciano Sammarone – tra le tante cose, ci testimonia esattamente questo: in 10 mesi di duro lavoro sul campo, laddove abbiamo trovato comunità e amministrazioni locali attive e consapevoli, siamo riusciti a ridurre al minimo i conflitti tra orso ed esseri umani, ed è stato estremamente semplice trasformare le criticità in momenti di confronto, crescita culturale e accettazione.

Tutto questo ha dimostrato come la sfida della conservazione si vince se ognuno di noi fa la propria parte con consapevolezza e responsabilità».

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