Poesia dialettale – Marciani vince a Pordenone
Il poeta lancianese Marcello Marciani conquista il podio alla 3^ edizione del “Premio Pierluigi Cappello” di Barcis (PD), nell’ambito della manifestazione “Pordenonelegge”.
La premiazione avverrà domani giovedi 17 settembre alle ore 18:00 presso la Loggia del Municipio.
L’opera con la quale lo scrittore ha partecipato al concorso, dal titolo Revuçegne/Rovistamenti ha visto la luce nel 2019 a cura della Casa Editrice Puntoacapo.
Ricordi e affetto legano Marcello Marciani a Pierluigi Cappello, per cui il premio assume, per il Nostro, un significato davvero speciale che va ben oltre la vittoria: infatti, nel 1999, Pierluigi Cappello aveva partecipato al Premio Nazionale di poesia dialettale “Lanciano – Mario Sansone” proprio mentre Marcello Marciani ne era il Segretario organizzatore. Cappello vinse il 1° premio ex-equo.
Marciani è poeta e scrittore noto in Abruzzo e in Italia avendo pubblicato, dal 1974, svariati testi in lingua italiana, alcuni dei quali tradotti anche in lingua inglese, e altri ancora in dialetto frentano;ha partecipato ed è stato premiato in diverse circostanze: Gabicce Mare, Matacotta, Nelle terre dei Pallavicino, Noventa-Pascutto, Pandolfo, Penne, Ischitella-Pietro Giannone, Salva la tua lingua locale e i suoi testi sono presenti anche in antologie e riviste italiane e statunitensi.
L’opera Revuçegne/Rovistamenti per la quale è stato premiato è in dialetto abruzzese di area frentana; storia delle origini a partire dai quattro elementi naturali Foche, Terre, Arie, Acque per rovistare tra passato, presente, memoria privata e collettiva, archetipi e narrazioni; “l’ampio ventaglio dei temi spazia dall’amore (Foche) alla degradazione e rigenerazione ambientale (Terre e Acque), dalla nostalgia per i cari scomparsi (Arie) all’anelito verso una rinnovata immersione vitale presente in tutte le sezioni. Il ritmo incalzante, le diverse strutture metriche e la lingua materica, che impasta termini arcaici o desueti con neologismi e forestierismi, ne fanno un’opera di compatta e originale energia espressiva”. (dal comunicato stampa del Premio Cappello)
Quest’anno, ancora un autore a portar alto il nome dell’Abruzzo dopo Remo Rapino, vincitore al Campiello; la positiva congiuntura deve riempire di orgoglio questa terra che ha dato superbi natali a scrittori, poeti e artisti come D’Annunzio, Flaiano, Cascella e tanti tanti altri ancora. E come ben sembra, non si è ancora esaurito il filone che porta valore aggiunto alla cultura nazionale, di cui una buona parte è costituita dagli apporti dialettali che affluiscono da tutte le regioni d’Italia e le cui lingue, per la particolare conformazione geografica del paese e per le diverse contaminazioni subìte,
rappresentano un tesoro culturale, storico e umanistico cui leggere per studiare e produrre.
Il Premio Pierluigi Cappello che Marciani ha conquistato, è stato istituito nel 2018 a seguito della prematura scomparsa del poeta friulano e consta di due sezioni: 1) riservata a libro di poesia in dialetto o nelle lingue minoritarie purchè pubblicato nel corso dell’anno; 2) riservata a librodi poesia per bambini e ragazzi in lingua italiana o nei dialetti e nelle lingue minoritarie purchè edito nei 12 mesi precedenti il premio. Fanno parte della sua giuria poeti e critici esperti: Aldo Colonnello, Fabio Franzin, Valentina Gasparet, Roberto Malattia, Maurizio Salvador, Christian Sinicco, Gian Mario Villalta e Giacomo Vit.