Polizia postale, in Abruzzo 5 arresti e 210 persone indagate. Bilancio relativo al 2022 con 7.000 monitoraggi su internet
PESCARA – Cinque arresti contro i tre del 2021, 210 persone indagate (156 l’anno precedente), 96 gli apparati sequestrati e 7mila monitoraggi su internet.
Questi i numeri relativi alle attività svolte dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica in Abruzzo nell’arco del 2022, un anno in cui la Polizia postale e delle Comunicazioni è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.
A gennaio 2022, c’è stata un’operazione congiunta con l’ufficio di Catania che ha portato all’arresto di un 27enne della provincia dell’Aquila ritenuto esponsabile di atti sessuali con minore e produzione di materiale pedopornografico.
Ad agosto, un 25enne dell’Aquila è stato arrestato perché responsabile di detenzione di materiale pedopornografico, riscontrato in una perquisizione domiciliare, in cui sono stati trovati 10mila file di immagini e video di minori abus.
In ottobre, il Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Pescara ha portato a termine l’operazione “Poison”, relativa alla condivisione su gruppi social di contenuti pedopornografici, nonché di violenza estrema e apologia del nazismo/fascismo; sono stati denunciati sette minori per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico.
Nel periodo di riferimento sono stati trattati 424 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate, 229 rispetto al totale.
Si registra una leggera flessione anche dei casi di cyberbullismo con 323 casi rilevati contro i 458 dello 2021. Le attività hanno riguardato lo stalking online, il revenge porn, truffe finanziarie.