“Povertà e schiavitù”: la testimonianza del prof. Barone conquista la platea dei giardini comunali

AVEZZANO – Di ritorno dalla sua 54esima missione, e già con la testa alla 55esima, il prof Francesco Barone ribadisce il suo messaggio di solidarietà, dopo la sua ultima missione umanitaria in Africa.

Nel salotto del giardino comunale ha preso la parola ieri il professor Francesco Barone; da sempre missionario e fresco di ritorno dalla 54esima missione umanitaria, ha illustrato agli intervenuti la povertà e la schiavitù del XXI secolo, proprio come da titolo della conferenza, ponendo l’accento alla situazione decisamente peggiorata dalla situazione pandemica.

“Temo che la situazione continuerà in questa direzione, se non interveniamo: chi ha tanto avrà ancora di più, e chi ha poco avrà quasi nulla” queste le sue parole. Difatti, come ha spiegato il professore, già la condizione risultava non troppo agevole prima del Covid-19, ma adesso con le continue restrizioni (e tutto ciò che è scaturito da questa situazione) riuscire a dare aiuto è sempre più difficile. “Ma proprio per questo ce n’è più bisogno, e non arretro di un passo” dichiara il professor Barone.

Lo stesso poi ha raccontato diversi aneddoti: dal nuovo incontro con Denis Mukwege, (premio Nobel per la pace nell’anno 2018) con il messaggio recapitato alla vedova dell’ambasciatore Luca Attanasio, fino alle esperienze più crude a cui ha assistito (in particolare ha raccontato di uno dei riti di iniziazione dei bambini soldato).

Ha mostrato emblematicamente in che modo un bambino di 5 anni trova acqua ogni mattina per la famiglia (una tanica da 20 lt legata sulla fronte per 5 km andata e ritorno), ha raccontato di come è stato salvato un bambino prossimo alla morte per fame e dello sfruttamento che proprio i più piccoli subiscono (ad esempio nelle miniere per l’estrazione di minerali preziosi).

“L’Africa ha le caratteristiche e le risorse per trovare un suo equilibrio. Ciò che manca è un interesse, perché ormai la società è diventata egoista ed ognuno pensa al proprio bene invece che bene collettivo, e quindi anche del prossimo.” spiega il prof. Barone.

Ed aggiunge: “E’ inconcepibile che 40 multimiliardari abbiano più risorse di 4 miliardi di cittadini. Finché ci sarà un solo bambino che non avrà possibilità di mangiare al mondo, nessuno dovrebbe avere diritto al superfluo!”.

Le proposte ed i racconti del professore sono stati recepiti da un pubblico affascinato ed al contempo malinconico riguardo le esperienze del professore missionario; recepite anche dalle istituzioni attraverso le parole del vicesindaco Di Berardino, dall’assessore Di Stefano e dai consiglieri presenti.

Il professor Barone ha ringraziato tutti gli intervenuti per la loro presenza e per il loro aiuto, ricordando che anche nel nostro piccolo tutti noi possiamo fare qualcosa: “Ognuno ha la possibilità di aiutare, secondo le proprie possibilità!”.

Questo il resoconto di un pomeriggio che ha aperto gli occhi a molti, sbattendo in faccia un’amara e cruda realtà, che in molti magari conosciamo, ma che riusciamo ad ignorare con molta, troppa facilità.

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