“Preparare l’ospedale di Chieti alla “fase 2” “.L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì in visita al SS. Annunziata Chieti
In data 30 Aprile c’è stato un momento di condivisione e confronto sulle azioni intraprese nella fase 1 dell’emergenza Coronavirus, pensando già alla successiva Fase 2 con nuove proposte.
“…necessità di far ripartire le attività chirurgiche e di alta specialità da Dea di II livello, al fine di dare le giuste risposte alle persone che soffrono di altre patologie, in special modo agli oncologici. “
Questo il senso dell’incontro istituzionale che si è svolto questa mattina a Chieti tra Regione, Università e Asl.
Erano presenti gli assessori regionali Nicoletta Verì, Mauro Febbo e Nicola Campitelli, la consigliera regionale Sabrina Bocchino, il Rettore dell’Università “Gabriele d’Annunzio”, Sergio Caputi, e la Direzione dell’Azienda sanitaria locale al completo, con Thomas Schael, Giulietta Capocasa e Angelo Muraglia, accompagnati da Filippo Manci, direttore dell’unità operativa “Investimenti e patrimonio”.
L’ Assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, si era già recata in visita presso il SS Annunziata di Chieti dove era stata accolta dal direttore generale della Asl, Thomas Schael, dal direttore sanitario, Angelo Muraglia, e da una nutrita rappresentanza di medici.
Dai direttori delle unità operative presenti all’incontro è arrivata forte e chiara la richiesta di ripartire al più presto con le attività chirurgiche, che l’emergenza Covid-19 ha limitato alle sole prestazioni urgenti.
E’ stato Leonardo Mastropasqua, delegato del Rettore dell’Università di Chieti e direttore del Centro di eccellenza di Oftalmologia, a rappresentare a nome dei colleghi la necessità di riportare in primo piano servizi e prestazioni per patologie no Covid, a partire dal ripristino delle sedute operatorie per dare una risposta a tanti malati in lista d’attesa: «E’ bene ricordare che qui a Chieti abbiamo l’Università – ha incalzato -, le Scuole di specializzazione, c’è una popolazione di 30 mila persone tra studenti, docenti e addetti che gravitano intorno alle nostre Facoltà.“
E continua: “Chiediamo alla Asl di tenerne conto nel fare le scelte organizzative e alla Regione di attribuirci risorse adeguate per permettere a questo presidio di crescere nel segno dell’alta qualità professionale».
«Serve un progetto – ha rassicurato l’assessore Verì – e i fondi arriveranno».
E ha aggiunto: «Ritengo utile un momento di confronto e di condivisione per dare al presidio un ruolo adeguato alla qualità e alle eccellenti professionalità che esprime. La pandemia ha allentato la morsa sulla nostra regione e, pur paventando la possibilità di una nuova ondata di contagi con la fine del lockdown, è necessario adottare soluzioni che permettano di conciliare la ripresa delle attività ordinarie con l’assistenza ai malati di Coronavirus».
E dall’incontro del 30 Aprile su tale proposito, il Direttore Generale della Asl, Thomas Schael afferma:
«Nella prima fase si è reso necessario riconvertire diversi posti letto di Chirurgia in Medicina per poter fare fronte all’ondata di pazienti che si è riversata su Chieti limitando alle sole urgenze le prestazioni delle altre discipline.
Ora, però, abbiamo assoluta necessità di far ripartire le attività chirurgiche e di alta specialità da Dea di II livello, al fine di dare le giuste risposte alle persone che soffrono di altre patologie, in special modo agli oncologici. Pensando quindi alle prossime settimane, la nostra proposta è ripristinare tutta l’alta specialità a Chieti e portare ad Atessa l’assistenza Covid, intensificandone i livelli di assistenza con l’attivazione di posti letto sub intensivi e, successivamente, renderlo Covid Hospital con Pneumologia, Malattie Infettive e Terapia Intensiva».
Questa l’idea della Direzione Asl, che ha incassato anche il sostegno dell’Università, assai sensibile al tema della ripresa del regime ordinario anche in funzione delle attività didattiche.
Tocca ora alla politica fare le proprie valutazioni da condividere con Università e Asl.