Presentata “Vite” personale dell’artista Fabrizio Sannicandro curata dalla psicologa Ilaria Ponzi
Sabato 17 luglio alle ore 19.00 nella splendida cornice dell’ Abbazia di S. Maria di Propezzano a Morro d’Oro (Te), inaugura VITE, personale dell’artista Fabrizio Sannicandro a cura della psicologa ed ecopsicologa Ilaria Ponzi.
Come spiega subito Ilaria Ponzi nel catalogo che accompagna il progetto: “Il percorso espositivo inizia dal cuore
concettuale della mostra: l’opera corale nata dalla raccolta di brani autobiografici di partecipanti volontari,
intitolata VITE.”
Con la Open Call “Segni di Vite”, lanciata nel mese di giugno 2021, infatti, Fabrizio Sannicandro ha chiamato a
sé le persone, invitandole a donargli in forma di parole, una poesia o un breve pensiero personale, uno scritto
indicativo del proprio vivere che oggi, nella mostra all’Abbazia di Propezzano, trovano nel suo segno una
traduzione visiva.
Nasce così l’opera corale “Segni di Vite” che simultaneamente apre e chiude il percorso espositivo generando uno spazio espressivo comune di rispecchiamento, di condivisione e connessione tra l’artista e le persone.
Un’opera aperta attraverso la quale “L’artista testimonia così la consapevolezza del flusso storico e biologico nel quale tutti gli esseri compongono di fatto un’unità, l’illusorietà dei singoli ego, e l’acquisizione di senso nel tutto di una storia non ufficiale.”
Frammenti di esistenze ai quali Fabrizio Sannicandro si connette e dà forma nel passaggio dalle parole all’immagine, non come illustratore, ma piuttosto come canalizzatore di vissuti.
Le storie personali contribuiscono ad un substrato esistenziale condiviso e riemergono permeando tutta la mostra, accordando così su di un’unica nota, opere diverse per tecniche e contenuto (Ilaria Ponzi).
Da qui si dipana il resto del percorso espositivo. Ritmato da carte e dipinti di diversi formati, i soggetti, figure eteree o animali, mai perfettamente riconoscibili, semmai associabili a memorie collettive e atmosfere senza tempo, spesso di profilo e accennate nel solo contorno, conducono lo spettatore in un mondo dove un’inspiegabile dolcezza, quella sottesa fra l’uomo e l’esistenza, si percepisce con grande forza. Per questo motivo VITE si avvale del contributo della psicologa ed ecopsicologa Ilaria Ponzi.
Le sue parole si associano ai segni e alle immagini di Sannicandro mettendo in luce un contemporaneo “racconto intimo e comunitario al tempo stesso”.
Insieme raggiungono luoghi, anche lontani, come viandanti dell’”IO”. Insieme inciampano in territori difficili da esplorare e comprendere, avvicinandosi a zone di confine il cui limite si fa sensibile nel dato esperienziale.
VITE racconta emozioni e sentimenti.
VITE racconta la densità del sentire.
Nel suo insieme l’opera di Sannicandro fa respirare quelle tracce di realtà bloccate sul foglio o sulla tela che, nella forza
espressiva del suo segno, evocano corrispondenze con la parte più incomprensibile di noi, diventando l’indizio per una rivelazione.
In tal senso l’approccio esperienziale proposto dalla Ponzi è il suggerimento più calzante alla lettura della mostra. Invitando l’osservatore a un rapporto diretto con l’opera non mediato da inquadramento teorico/storico, interpretazioni e spiegazioni, lo s’invita sia a un rapporto fisico e corporeo con essa ma anche a mettersi in ascolto, ad aprirsi a sensazioni senza chiedersi necessariamente perché.
Se un primo piano della mostra è quello sociale, nodale è la location, l’Abbazia di Propezzano, posta all’interno dell’azienda vinicola De Strasser che suggerisce l’attenzione data al tema della convivialità, un secondo piano, quello individuale è essenziale nella misura in cui, “chi cerca” ha l’opportunità di compiere un personale viaggio attraverso i segni, le figure e i frammenti tracciati da Sannicandro. VITE è visitabile fino al 22 agosto 2021.