Presepe monumentale di Castelli a Roma. Concorso dell’Usr Abruzzo
AVEZZANO – Tra il 1965 e il 1975, dunque nell’arco di un decennio, presso il l’Istituto Statale d’Arte “F.A.Grue” di Castelli fu preparato un presepe davvero speciale: le 54 statue pensate e realizzate sotto la guida del direttore Serafino Mattucci e dei professori Gianfranco Tuccia e Roberto Benini, sono in ceramica, preparate secondo innovativi aspetti: il superamento della “classicità” delle ceramiche castellane, l’uso del colore e una continua contaminazione con l’attualità attraverso l’inserimento di nuovi “personaggi”, riferiti a importanti e significativi avvenimenti o figure che costruiscono, nel tempo, un legame forte ed evocativo tra l’antichità del contesto (il presepe), il messaggio che veicola e l’odierna attualità.
Il presepe monumentale, come viene ormai da diverso tempo chiamato, è stato presentato la prima volta nel 1965 sul sagrato della Chiesa Madre a Castelli e poi ha a lungo viaggiato tra Teramo, Roma, Gerusalemme, Tel Aviv… riscuotendo devozione, meraviglia e successo e riportando in patria, insieme alla gloria, anche qualche danno perché la ceramica è delicata, il cui restauro assai difficile e complesso; ma i maestri castellani, che non sono maestri per caso, hanno riparato i danni ed ora tutte le statue sono conservate presso l’attuale Liceo Artistico di Castelli.
Ma a Natale un presepe non può restar chiuso; deve uscire, farsi vedere e narrare di pace, di amore di fratellanza. Perciò per il Natale 2020, in Piazza S. Pietro a Roma, accanto all’abete addobbato di palline e luci, verrà esposto il Presepe monumentale di Castelli e l’U.S.R. Abruzzo con prot. 14934 del 27 ottobre u.s. – per dare al presepe e all’evento la giusta visibilità, ha indetto un Concorso dal titolo “Un presepe per il mondo”.
Il concorso è aperto agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, statali e paritarie, della Regione Abruzzo; obiettivo del concorso è portare i giovani studenti a ripensare il tema della natività e l’icona che lo rappresenta, in un momento assai difficile e doloroso come quello di oggi, in cui il distanziamento e la conseguente solitudine, più che una scelta sono un lacerante obbligo civico e fanno da contraltare al bisogno di conforto, amore, solidarietà che la paura legata all’emergenza COVID-19 ha invece scatenato.
L’elaborato potrà essere realizzato – dal singolo studente o dalla classe – secondo diverse tecniche: multimediale, rappresentazione grafica a mano libera o con ausilio informatico. La partecipazione dovrà avvenire dietro compilazione della scheda tecnica dell’opera (allegato del bando di concorso) che dovrà essere inviata unitamente al file dell’elaborato grafico o al file con il link video secondo le modalità date nel bando che si allega in calce al presente articolo.
In allegato il bando del concorso.