Prima edizione del Festival nazionale della “Poesia a braccio”: a Rieti arte, tradizione, memoria e cultura
Un genere poetico, potremo dire “sui generis”, ‘la poesia a braccio’ è in effetti un’antica arte molto praticata dai pastori che, conoscendo a memoria i versi dei poemi classici spesso si dilettavano nella recitazione degli stessi e nel mentre recitavano, muovevano le braccia ad enfatizzare la drammatizzazione.
Un evento – “Poesia a braccio: ‘improvvisamente’ arte e tradizione” – tenutosi presso la Sala della Regina a Montecitorio, promosso dal Questore della Camera Paolo Trancassini, è stato il volano per organizzare un momento celebrativo di un patrimonio culturale, che appartiene a tutto l’entroterra italiano, da custodire e valorizzare.
Così, venerdì 15 novembre alle ore 21, presso il Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, si terrà la I^ Edizione del FESTIVAL NAZIONALE DELLA POESIA A BRACCIO. Il Comune di Rieti ha offerto tutto l’appoggio trattandosi di “una forma d’arte che nasce dalle usanze dei pastori e dei contadini” è stata tramandata in forma orale di generazione in generazione e, insieme con essa, sono state inserite nella memoria collettiva “le identità culturali e i valori profondi delle comunità e dei territori del Centro Italia”.
Le adesioni a questo singolare appuntamento sono state ben oltre le più rosee aspettative ed hanno confermato non solo il livello di conoscenza di tale pratica ma anche l’importanza che le comunità assegnano alla poesia a braccio; ai poeti che portano memoria e storia è naturalmente riservato un posto da protagonisti. Letizia Rosati, Assessore alla cultura del Comune di Rieti – di concerto con il sindaco di Rieti Sinibaldi ha colto pienamente lo spessore culturale dell’iniziativa e, all’interno dell’occasione di rilancio, ha inserito anche un momento didattico per le scuole del territorio che parteciperanno all’evento nella mattina del 15 novembre e che rappresentano la generazione a cui consegnare il testimone perché il patrimonio culturale, legato alla poesia a braccio, non vada perduto.
Il Questore della Camera dei deputati, on. Paolo Trancassini, nel ringraziare il sindaco Sinibaldi e l’assessore Rosati, ha posto l’accento sulla bellissima iniziativa della nascita del Festival che rappresenta “un altro passo avanti nel nostro percorso di tutela di questa importante tradizione che nasce nel mondo agropastorale del Centro Italia e che ha costituito da sempre un elemento centrale nella vita delle comunità delle aree interne, plasmandone il tessuto sociale e culturale nel corso dei secoli” e sottolinea come importante e significativa la grande partecipazione dei poeti che dimostrano “come questa straordinaria forma di arte sia ancora viva e radicata nei nostri territori”.