“Progetto per Guardiagrele” non vota il bilancio consuntivo. Di Prinzio: «Cifre irreali e mascherate palesi incapacità»
GUARDIAGRELE – Si è svolto nella mattinata di oggi il Consiglio comunale in cui si è discusso il Bilancio Consuntivo 2019. Progetto per Guardiagrele”, gruppo di opposizione in Consiglio, non solo non ha votato l’atto ma ha contestato cifre e conclusioni illustrate dall’assessore Primavera.
Questa la nota di “Progetto per Guardiagrele”: «Un avanzo di esercizio di 900 mila euro quello annunciato con toni trionfali dall’assessore Marilena Primavera alla stampa, che come sempre, non fornisce un quadro reale dell’attuale condizione delle finanze comunali. Per questo motivo è intervenuto il capogruppo in Consiglio comunale di Progetto per Guardiagrele, Donatello Di Prinzio, che ha elaborato un’analisi precisa cercando di chiarire alcuni punti fondamentali. Il Bilancio 2019, come spiega Di Prinzio, presenta oltre 4 milioni di crediti non riscossi di cui oltre il 40% maturati nel 2019. Questo è sintomo di incapacità di riscossione dell’Ente. “A parere nostro – ha detto il Capogruppo – il fondo rischi per crediti non ancora incassati come richiede la legge, è stato accantonato in una percentuale molto bassa, che non va a coprire quanto indicato dalla norma, in più, a fronte di un presunto credito di oltre 4 milioni di euro sono stati accantonati circa 350 mila euro”».
Inoltre Di Prinzio afferma che, per quanto riguarda il discorso relativo all’addizionale IRPEF, questa nel 2018 è stata sovrastimata a oltre 1 milione di euro anche se, in realtà, nelle casse del Comune sono arrivati circa 750 mila euro, cosa ripetuta nel 2019 con una previsione di circa 1 milione di euro, a fronte di un incasso consolidato sempre di circa 750 mila euro. Solo questa partita crea un residuo di 1,4 milioni di euro che il Comune non incasserà mai, ma che la giunta Dal Pozzo vanta come un credito da riscuotere. Sulle entrate IMU, il Capogruppo di Progetto per Guardiagrele dichiara di aver avuto conferma che sono di circa 1 milione di euro. «Questo accade dopo cinque anni che il sindaco Simone Dal Pozzo giudica i guardiesi come evasori, ma in realtà gli incassi sono identici a quelli di sempre – incalza Di Prinzio che continua – ricordo che nel primo bilancio Dal Pozzo, fu inserita la previsione in entrata di 1,4 milioni di euro per l’IMU che il nostro gruppo aveva considerato da subito sovrastimata prevedendo che questo avrebbe potuto provocare problemi al Bilancio. Bilancio che nel 2015, infatti, si è chiuso in negativo di circa 135 mila euro. Il sindaco Dal Pozzo e gli assessori Marilena Primavera e Gianluca Primavera – dichiara infine Di Prinzio – continuano a dire che l’ente non è in anticipazione di tesoreria e di fatto è così, ma non dicono che stanno usando i soldi vincolati per gli investimenti, per spenderli nella spesa corrente. Cosa ancora più grave di una eventuale anticipazione di tesoreria, perché quando questi soldi dovranno essere destinati al pagamento delle ditte che hanno eseguito opere o che le stanno eseguendo, questa liquidità non sarà più disponibile». Per il capogruppo dell’opposizione, questa Amministrazione con l’uso troppo leggero dei numeri, sta portando il Comune a gravi problemi finanziari. Per tutte queste considerazioni, il gruppo Progetto per Guardiagrele non ha partecipato al voto di oggi in aula, al fine di non diventare complice di una cattiva gestione della finanza pubblica.
Di Prinzio fa un’ultima riflessione: «Forse l’assessore Primavera dimentica che nel corso della sua amministrazione ben due bilanci si sono chiusi in disavanzo, per fatti inerenti la sua gestione, che ha ricevuto pareri contrari dal Revisore e dal Dirigente del settore finanziario, che la Corte dei Conti ha duramente censurato il suo operato nella consueta relazione annuale. Dimentica che ha sbagliato nel prevedere le stime di importanti entrate, come IMU e addizionale comunale, e che anche la sua amministrazione ha fatto puntualmente ricorso alla anticipazione della tesoreria, nonostante i costanti trasferimenti statali e soprattutto ha ignorato le regole base della contabilità pubblica. Infine, omette di ricordare che la gestione del sindaco Sandro Salvi si è contraddistinta nell’incasso dei tributi, con una percentuale di riscossione al di sopra della media regionale, come certificato dalla Corte dei Conti».