Proposta per ricostruire l’arte dopo il Covid: Guadagnuolo e il Transrealismo

In campo artistico, movimenti e correnti hanno sempre dato vita ad ampi e articolati confronti e dibattiti.

Oggi, il TRANSREALISMO, nella sua sincronicità, sembra porsi quale ‘terza via’ tra il Postmodernismo e il Nuovo Realismo.

 Il Postmodernismo, nel suo porsi dopo la modernità, sostiene che non possono esserci più innovazione o progresso nell’arte e utilizza il pastiche, la parodia e il collage per produrre arte; il Nuovo Realismo invece, richiamando solo in parte la Pop Art, attribuisce alle sue opere un  significato ben diverso: sono l’azione dell’artista e tutte ciò che compie prima di portare a termine l’opera  a dare senso all’opera d’arte; il focus è sulla produzione più che sul prodotto finito.

L’arte dopo il Covid tra Postmodernismo, Nuovo realismo e Transrealismo

Il Transrealismo sembra, ad un tempo superare e ricomprendere entrambi i movimenti. Il suffisso ‘trans’ sta ad indicare la volontà di “andar oltre”, di superare la realtà corrente che diventa così campo d’azione in cui l’artista si pone a trasfigurarla collocandola in un tempo, quello presente, che però è già o è già orientato verso il futuro.

Il suo artista più rappresentativo è Francesco Guadagnolo che – impegnato ad “oltrepassare la visione della realtà corrente riordinando il linguaggio artistico per mezzo di uno stile anche figurativo e dinamico ma intriso di sensibilità esperienziale integrata con i simbolismi formulati dal linguaggio della più avanzata ricerca scientifica” come scrive Antonio Picariello – ha colto il triste e buio momento dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia per darsi un nuovo punto di partenza e ricostruire un’arte post-covid.

Urge un rilancio economico e un miglioramento delle condizioni di vita, dopo che sono strati stravolti e riscritti non solo i termini della produzione industriale ma anche e soprattutto quelli dei rapporti interpersonali, sociali e cosmopoliti.

Analogamente nell’arte, le trasformazioni riguarderanno l’ utilizzo, la condizione, la compravendita e lo sviluppo di queste impensate e straordinarie trasformazioni.

I volti di Guadagnuolo simbolo delle ferite inferte dal virus all’uomo nei suoi aspetti sociali ed intimi insieme

L’arte, del resto, non può abdicare al  ruolo di rappresentare un settore privilegiato utile per traghettare questa umanità dalla sponda della pandemia e quella della normalità.

Durante le chiusure, le paure e i mali che hanno afflitto gli uomini in questi due anni, l’arte ha maturato consapevolezza e con essa un suo pensiero indipendente, fino a farsi convinta di poter essere riscatto, nobiltà d’animo e  costruttrice di nuovo Umanesimo.

Di certo, non è la prima volta che da bui momenti storici, l’arte risorge dalle sue ceneri come l’Araba Fenice, facendo tesoro delle sue vita precedenti ed elevandosi, dopo una costruttiva rielaborazione, a mutare processi mentali e formali.

Ed è da qui che prende inizio il cambiamento antropologico più profondo o, per dirla con le parole di Renato Mammuccari:” un nuovo umanesimo dell’era digitale,  perché s’immette in uno sviluppo di cambiamento storico, una mutazione antropologica profondissima, direi epocale con grandi novità: processi mentali e processi formali”.

In questo cambiamento storico, il Transrealismo non perde l’occasione per confrontarsi e rapportarsi con l’attuale mondo tecnologico e con tutti i campi della cultura favorendo una migliore comunicazione per la realtà che cambia in continuazione e costruendo una più ampia coscienza che accolga nuove visioni prospettiche. “Se è vero che l’arte testimonia la vita, è proprio negli ultimi tre anni 2020-21-22 che ci si sente più attratti alla vita; è un‘occasione per riflettere sul significato di arte-vita e come intendere la cultura artistica del dopo”.

In questa rinnovata prospettiva umana, culturale, artistica, si pone Francesco Guadagnuolo che realizza una serie di opere ispirate al/dal covid 19.

Il senso dell’inquietudine e l’aspettativa del dopo si colgono nell’interazione tra arte cultura tecnologia che da’ vita ad opere in cui sono rintracciabili elementi della cultura visiva tradizionale ma pregne di elementi efficaci e innovativi sia nelle componenti pittoriche sia nei volumi delle sculture.

Le rappresentazioni quasi visionarie ricomprende la realtà sociale, politica, tecnologica e scientifica dei nostri giorni, intrisa della immateriale dimensione del web.

Gli alti valori di matrice umanistica, etica, e religiosa si legano a doppio filo con tale realtà, rappresentata eppur trascesa, avviando una  singolare visione estetica, politica e morale del mondo.

Feriti dal virus, monchi nelle relazioni e sofferenti per il rapporto distorto con la realtà, gli uomini – secondo la visione di Guadagnolo – hanno bisogno di una nuova coscienza dell’essere che impianti un neo-umanesimo che si sforzi di comprendere l’attività umana da un lato e il contesto sociale contemporaneo dall’altro.

La relazione Arte-Vita dà forma alla realtà e si muove costantemente lungo la tensione tra bene e male; in un mondo in cui sono in discussione i principi del vivere civile, vengono riaffermati valori e diritti umani che agiscono o che dovrebbero agire da collante nel rapporti umani.

Nella ricerca di un principio etico universale, Guadagnuolo – con il suo Transrealismo, consapevole che, dopo covid, la storia culturale non sarà più la stessa – rappresenta figurativamente la precarietà della condizione umana, auspicando la risoluzione del senso di inquietudine lungamente avvertito nell’epoca covid,  proprio utilizzando la fragilità e la stessa precarietà come punto nodale della ricerca.

Francesco Guadagnuolo

E se è vero che tale condizione fu appannaggio anche di alcuni artisti che affrontarono i due dopoguerra con tutti i loro abomini, raffigurando quel che rimaneva della personalità dell’individuo, si può affermare però che ben altra posizione appartiene a Guadagnuolo che va “oltre la realtà” esplorando l’inconscio e affrontando le astrazioni dell’animo umano e che conferisce al suo percorso di ricerca “altra” valenza ontologica, epistemologica ed estetica dove la scultura, ad un tempo visionaria e interdisciplinare, porta la scienza  nella storia dell’arte.

Chi è l’artista Francesco Guadagnuolo

Francesco Guadagnuolo, ha lavorato anche in Francia e in America, come rappresentante italiano della corrente del Transrealismo generato negli Stati Uniti da Rudy Rucker come fenomeno letterario, poi sviluppandosi come movimento artistico estendendosi oltre all’America Latina, anche in Europa: Italia, Germania e Spagna.

In un’intervista di Christian  Besemer a Lawrence Ferlinghetti del 23 novembre 2012, dice lo scrittore a proposito della sua poesia: “…trans-realismo. Si, trans-realismo! Prendere immagini visive, utilizzare in modo inaspettato che incrocia e supera il senso…”.

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