Proroga dell’accordo per l’area di crisi della Vibrata: appello condiviso Provincia, Unione dei Comuni, Università, Camera di Commercio e parti sociali

Nel corso dell’incontro che si è svolto fra la Provincia e le parti sociali che stanno lavorando ad un progetto condiviso sul rafforzamento industriale in provincia di Teramo con particolare attenzione al comparto manifatturiero si è imposta all’attenzione dei partecipanti la vicenda relativa ai finanziamenti dell’Area di Crisi della Val Vibrata.

Il MISE ha deciso di prorogare l’Accordo stipulato con gli Enti locali Abruzzesi e Marchigiani nel 2017: ci sono 16 milioni e 600 mila euro di finanziamenti residui che potrebbero essere immediatamente spendibili per l’area di crisi Vibrata-Tronto.

“È urgente e motivata la necessità che la Regione Abruzzo proceda al più presto alla firma della proroga, con lo stanziamento dei 4 milioni di euro, per riattivare i bandi che saranno gestiti da Invitalia. A questo proposito chiediamo che la Regione eserciti un ruolo attivo nei confronti del Ministero e del soggetto gestore affinché le condizioni per le imprese siano il più possibile ritagliate sulle reali esigenze del tessuto produttivo locale, in una logica di semplificazione amministrativa e burocratica, per evitare, come già accaduto col precedente bando, che la partecipazione diventi particolarmente difficoltosa o addirittura poco appetibile per le imprese. Un appello condiviso, il nostro, nella consapevolezza che questa misura è necessaria anche a garantire alcuni dei contrappesi che sono indispensabili a riequilibrare le azioni di sviluppo in questa area della regione.”

L’appello è lanciato da:
Diego Di Bonaventura
Presidente della Provincia di Teramo

Domenico Piccione
Unione dei Comuni della Val Vibrata

Dino Mastrocola
Università degli studi di Teramo

Antonella Ballone
Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia

Cesare Zippilli
Confindustria Teramo

Alfonso Marcozzi
API Teramo

Giovanni Timoteo
CGIL

Fabio Benintendi
CISL

Fabrizio Truono
UIL

Alberto Di Battista
UGL

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *