Proseguono gli scavi archeologici ad Alba Fucens sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo

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ALBA FUCENS – E’ un lunedì mattina di fine luglio quando i nostri passi si dirigono verso le antiche ed eterne vestigia storico-archeologiche di Alba Fucens. Una delle prime cose che i nostri occhi hanno notato, con nostra grande sorpresa, è che i lavori di restauro e di scavo archeologico non si sono arenati, anzi stanno procedendo in maniera davvero eccezionale. Questo sta a dimostrare che, nonostante la pandemia da Covid-19, la storia e soprattutto l’archeologia è più forte e viva che mai: e per questo un doveroso grazie va agli uomini e alle donne della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo.

Lo scavo nel nuovo settore (foto della Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo)

Proseguendo il nostro itinerario ed addentrandoci nel cuore archeologico dell’antica colonia latina notiamo che gli scavi procedono molto bene. Tali scavi archeologici sono tenuti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo sotto l’attentissima direzione della sovrintendente e responsabile dello scavo di Alba Fucens la dottoressa Emanuela Ceccaroni. Sono due i settori del nuovo scavo archeologico: il primo settore lungo la parte destra di Via del Miliario (la celebre Via Valeria, numero 1 nella foto) ove anticamente sorgevano le Taberne e dove lo scavo fa notare i crolli del terremoto tardo che distrusse la città. Il secondo settore, aperto di recente (segnato con il numero 2 in foto), da verso il Foro di Alba e si nota una cosa davvero particolare: ovvero, la Via Valeria (o Via del Miliario) dopo una evidente curvatura, si allinea alla grande piazza rettangolare e la costeggia per tutta la sua lunghezza. La visita della città romana si arricchisce di nuove opportunità. Questo nuovo settore è già stato “sondato” dall’Università di Bruxelles durante la campagna scavo del 2007-2013 e proprio in quel luogo è stato rinvenuto il prezioso calendario di Alba Fucens.

In foto: i due settori

Ricordiamo che la colonia latina di Alba Fucens venne edificata tra il 304 ed il 303 a.C sotto il consolato di Lucio Genucio e Servio Cornelio quando, a seguito della vittoria contro gli Equi. Il ruolo strategico che ebbe la colonia fu avvalorato dai 6.000 coloni che Roma inviò lì. Questo ce lo ricorda Livio nel IX libro capitoli 43-45 della sua opera “Ab urbe condĭta”: “Soram atque Albam coloniae deductae. Albam in aequos sex milia colonorum scripta”. Questo legame unirà ancor più la colonia di Alba con Roma, tanto è vero che nel III secolo a.C, nel cuore della terza guerra sannitica, una forte coalizione formata da Etruschi, Sanniti e Galli puntava su Roma: e grazie anche all’apporto degli Albensi che le truppe della repubblica romana riuscirono a battere la coalizione nella vittoria di Sentino nel 295 a.C. Nel pieno della Seconda Guerra Punica, la città di Alba rimase fedele a Roma: difatti, nel 211 a.C inviò circa 2.000 uomini per soccorrere Roma da un’eventuale arrivo di Annibale. Successivamente Alba si trasformò in una “prigione di lusso” nella quale vennero tenuti prigionieri Siface re di Numidia, Bituito re degli Arverni e re Perseo di Macedonia. Quando tra l’91 a.C ed il 88 a.C scoppiarono le celebri “Guerre Sociali” la colonia latina in questione rimase fedele a Roma e per questo venne ripetutamente attaccata dai “vicini” italici. Nell’eterna lotta tra Silla e Mario la città prese le parti di quest’ultimo e per questo Silla la punì, distribuendo le terre ai propri veterani. Purtroppo la città, durante la lotta tra Cesare e Pompeo, non ebbe fortuna politica: prese la parte pompeiana ed ospitò sei coorti al comando di Lucio Domizio Enobarbo della fazione di Pompeo. Ovviamente, visto i precedenti politici, durante la lotta tra Marco Antonio e Ottaviano la città prese le parti di quest’ultimo. L’età imperiale vide un grande sviluppo della città ed anche la presenza imperiale: terminati i lavori di riqualificazione delle acque del Lago Fucino (il noto prosciugamento), la città ospitò l’imperatore Claudio e sua moglie Agrippina e ciò lo testimonia una statuina, rinvenuta nello scavo, raffigurante proprio la spietata imperatrice. Inoltre la città vanta anche la presenza di Vibia Galla, sorella dell’imperatore Treboniano Gallo (anni di regno 251-253 d.C) che fece restaurare le terme: un mosaico testimonia tale fatto. Con la caduta dell’impero romano d’occidente segnò anche la fine della prosperità della città: Procopio di Cesarea, storico bizantino, cita per l’ultima volta la città come sede di una guarnigione bizantina attestata in città durante le disastrose guerre greco-gotiche.

Lo scavo nel nuovo settore (foto della Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo)

E ci piace concludere con le parole del celebre archeologo Howard Carter dette nel momento della scoperta della tomba di Tutankhamon nel Novembre 1922: “All’inizio non riuscivo a vedere nulla; l’aria calda, scappando dalla stanza, faceva tremolare la luce della candela. Ma ben presto, appena i miei occhi si furono abituati alla luce, dalla foschia emersero lentamente i dettagli della stanza, animali strani, statue, ed oro, riflessi d’oro dappertutto. Sul momento – che sarà sembrato un’eternità a tutti coloro che mi accompagnavano – rimasi muto per lo stupore e appena Lord Carnarvon, incapace di sopportare più a lungo la suspense, chiese con ansia: “Vedi qualcosa?” Tutto quello che riuscii a rispondere fu: “Si, qualcosa di meraviglioso”.

*Le due foto relative al nuovo settore che settore preso in esame della scavo archeologico ci sono state gentilmente concesse dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo. Espressione24 continuerà nell’aggiornarvi sullo stato dei lavori ad Alba Fucens.

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