Pubblicazione scientifica del Comitato Cura Domiciliare Covid-19. «Con i fans meno ospedalizzazioni e guarigioni più rapide»
Lo studio pubblicato dalla rivista scientifica “American Journal of Biomedical Science and Research”
NAPOLI – Meno ospedalizzazioni e guarigioni più rapide con l’utilizzo dei “fans” contro il Covid-19. Ora lo afferma anche uno studio scientifico pubblicato.
A darne notizia è il Presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, Erich Grimaldi, che riporta quanto scritto sulla prestigiosa rivista scientifica “American Journal of Biomedical Science and Research”.
In sintesi estrema, l’osservazione retrospettiva su circa 1000 pazienti non vaccinati, mostrerebbe come l’utilizzo di questi prodotti abbia fatto registrare una drastica riduzione sia della necessità di ospedalizzazione sia, ovviamente, della durata dei sintomi stessi della malattia.
Questa la nota inviataci dal Presidente del Ccd Covid-19, Erich Grimaldi.
La nota dell’avvocato Erich Grimaldi
«I medici del Comitato Cura Domiciliare Covid19 hanno pubblicato, sulla rivista American Journal of Biomedical Science and Research, i risultati di un nuovo studio Retrospettivo Osservazionale effettuato analizzando i dati di 966 pazienti non vaccinati (selezionati appositamente per valutare l’impatto della cura in assenza di supporto vaccinale), trattati da alcuni medici del gruppo tra febbraio e dicembre 2021.
I risultati di questo studio, condotto dai dottori Serafino Fazio, Sergio Grimaldi e Andrea Mangiagalli, medici del Consiglio Scientifico del Comitato, confermano che un intervento terapeutico precoce a domicilio in pazienti con COVD-19 (entro 72 ore dall’inizio dei sintomi), con i farmaci anti-infiammatori non steroidei usati (ibuprofene, aspirina, nimesulide, indometacina, ketoprofene), determina una significativa riduzione del numero di ospedalizzazioni e della durata dei sintomi rispetto a un trattamento tardivo (oltre le 72 ore).
“Un intervento precoce in pazienti con Covid-19 (entro 72 ore dall’inizio dei sintomi), con antinfiammatori non steroidei determina una riduzione delle ospedalizzazioni e della durata dei sintomi rispetto a un trattamento oltre le 72 ore”
Alla luce dei risultati della recente letteratura, l’indometacina, supportata anche da uno studio randomizzato e controllato verso paracetamolo, risulta il farmaco più efficace con il “Nimesulide”.
Rivolgo un particolare ringraziamento a tutti i medici del comitato, ai professionisti sanitari, ai ricercatori, agli archivisti, agli analisti, agli statistici, ai moderatori, agli informatici, nonché a tutti i volontari del gruppo, sperando di poter pubblicare presto un ulteriore nuovo studio più ampio».
Il Comitato Cura Domiciliare attende da due anni uno studio randomizzato sui FANS, già approvato da AIFA, con però il paracetamolo consigliato nelle linee guida ministeriali quale farmaco per il gruppo di controllo «per dimostrarne la definitiva inefficacia, se non forse pericolosità – ha precisato Grimaldi – .
Il ministero della Salute deve comprendere che la battaglia contro il virus non si potrà mai vincere con un’unica arma, soprattutto se non efficace sulle continue varianti».
«La realtà delle cose e la trasparenza informativa non sono assolutamente state compagne di viaggio in questi anni di Covid – ha detto la portavoce del Comitato Valentina Rigano – gli studi, le persone, hanno dato ampiamente prova di come sia fondamentale un approccio precoce e con determinati farmaci.
La verità viene sempre a galla, e sta già accadendo».