“Questa foto è particolare… è diversa da come avrebbe potuto essere e vi spiego perché”: il tenero ricordo di Amarena del fotografo Daniele Stramaccioni
L’AQUILA – Ad un anno esatto dall’uccisione della Grande Orsa Amarena, in molti hanno scelto di ricordarla con varie iniziative, come quelle di Ortona dei Marsi ,Villalago e del Wwf presente con un presidio a San Benedetto dei Marsi.
Anche noi vogliamo ricordarla con un racconto del bravissimo fotografo naturalista Daniele Stramaccioni che, secondo noi, ha colto, sia nella foto che nella descrizione, le sue caratteristiche: un’orsa buona, non aggressiva, abituata a vivere tra la gente tanto da essere diventata un simbolo di pacifica convivenza tra uomo e plantigrado ed un esempio nazionale.
Purtroppo uno sparo, proprio per mano dell’uomo, di cui la Grande Orsa si fidava così tanto, ce l’ha portata via ed oggi siamo qui, ancora attoniti, a ricordarla e celebrarla come se fosse ancora tra noi.
Vi lasciamo al racconto, intenso e struggente, di Daniele:
“Era un giorno di inizio estate del 2023, ero in giro con la macchina sperando in qualche avvistamento, ma mai avrei pensato a lei.
Ad un certo punto vedo un sentiero che scende verso il fiume e dopo aver accostato, scendo a piedi.
Appena vedo il fiume, vedo lei, Amarena e i suoi cuccioli che stavano bevendo, una scena da incanto.
In molti avrebbero iniziato a scattare foto, invece qualcosa dentro di me, mi ha fatto desistere, perché sentivo che non dovevo disturbare la sua quiete. Ho cominciato a tornare silenziosamente indietro, poi mi sono voltato nuovamente e lei era lì, che mi fissava con attenzione mentre i suoi cuccioli giocavano allegramente.
Mi guardava, ma non voleva spaventarmi, voleva solo capire cosa volessi fare, se fossi un pericolo per i suoi cuccioli…Io non avevo paura, volevo solo fargli capire che poteva stare tranquilla.
Ad un certo punto si è voltata, e ha cominciato ad andare via lungo un sentiero che costeggia il fiume.
I suoi cuccioli la precedevano, e lei, con il suo infinito amore, si è voltata un’ultima volta verso di me. Voleva essere sicura che non la seguissi, che poteva stare tranquilla.
Ecco cosa dice lo sguardo immortalato nell’unica foto che ho fatto, quando sapevo che non l’avrei disturbata: “Posso stare tranquilla? Non mi seguirai?”
Quindi questa foto è così, ma sarebbe stata ben diversa se l’avessi scattata quando era proprio davanti a me, ma per amore nei suoi confronti, sono contento che sia così.
Ho aspettato tanto a pubblicarla, ma ci penso così tanto a quel giorno… Povera Amarena, la tua unica “colpa”, è stata fidarti troppo dell’uomo.
Eri buona, me lo hai dimostrato, eri piena di amore per i tuoi cuccioli.
Grazie per avermi regalato quegli attimi, non li dimenticherò mai “.
Daniele Stramaccioni