Quousque tandem Marsilie abutere patientia nostra?

E così è stato emesso il fatidico annuncio, quello del 13 novembre 2020: “ad Avezzano si farà il nuovo ospedale”!
E così, ancora una volta, bisogna richiamare alla memoria detti antichi, parole di manzoniana memoria, quantomeno, se non addirittura pure ciceroniane…
Perché irridere così il popolo?
Perché usare ancora la sciocca demagogia già naufragata sulle spiagge di una Omaha Beach sulla quale nessuna forza liberatrice può mai sbarcare perché, dietro i proclami, c’è sola vuota prosa esteriore di una politica che s’è sconfitta da sola!
La Marsica è sola come sempre e quel che è peggio non ha tribuni di valore che dai rostri arringhino le masse e scudiscino, sferzanti, l’aristocrazia senatoria, aragonese aquilana e pescatoria levantina costiera!
E così ancora una volta, un popolo vessato perché s’è irresolutamente arreso a stare sotto demagoghi di terz’ordine, che si inchinano a signori della politica arroccati in tetre torri d’avorio dal quale dispensano quattro patacche, deve rimanere deluso ed offeso!
Ma già, l’aveva detto Manzoni:
“Dagli atri muscosi, dai fori cadenti,
dai boschi da l’arse fucine stridenti,
dai solchi bagnati di servo sudor


Tornate alle vostre superbe ruine,
all’opere imbelle dell’arse officine
ai solchi bagnati di servo sudor…

Il vincitor si mesce
c ol vinto inimico
col novo signore rimane l’antico
e l’un popolo e l’altro sul collo vi sta!
Dividon i servi, dividon gli armenti,
si posano insieme sui campi cruenti
d’un volgo disperso
che nome…non ha!”

Il richiamo è chiaro!
E si conclude con: Quousque tandem, Marsilie,
abutere patientia nostra?”

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