Raccolta non autorizzata di tartufi nel territorio del Parco: scatta il sequestro amministrativo del tubero con relativa sanzione
Pescasseroli – I Guardiaparco hanno sottoposto a sequestro amministrativo 1 Kg di tartufo nero e sanzionato un raccoglitore che operava in modo del tutto abusivo poiché sprovvisto dell’autorizzazione rilasciata dal Parco. Il Servizio di Sorveglianza ha scoperto, nei pressi di Forca d’Acero in un area ricadente nel Comune di Pescasseroli, una raccolta non autorizzata di tartufi ad opera di un soggetto residente nella provincia di Latina.
Contravvenendo alle disposizioni che prevedono all’interno dell’area protetta la possibilità di effettuare la ricerca e la raccolta tartufi solo ai cittadini residenti che fanno regolare richiesta di nulla osta all’Ente Parco e che, ovviamente, risultano in regola con le normative di riferimento a livello regionale e nazionale.
L’operazione rientra nell’ambito di servizi di controllo della Sorveglianza mirati ad assicurare anche la tutela di habitat particolarmente delicati come quello della lettiera, cioè lo strato di foglie, humus e microrganismi indispensabili per il miglior funzionamento della foresta.
Spiegano dall’Ente Parco : “Nel suolo, infatti, si svolgono i fondamentali processi di decomposizione e riciclo della materia organica; qui vengono messi a disposizione delle piante gli elementi chimici e sintetizzate le sostanze nutritive necessarie alla vita ed allo sviluppo di tutte le specie che vivono in superficie. Gli enzimi di batteri, attinomiceti e funghi demoliscono chimicamente la materia organica in decomposizione e ne rielaborano le molecole creando l’humus, il componente chimico più importante e caratteristico del suolo.“L’ecosistema lettiera” ospita quindi intere schiere di abili architetti, ingegneri, chimici e artigiani che distruggono, scavano, elaborano, modificano i materiali di scarto provenienti dal mondo superficiale e la struttura del terreno stesso. Questi a loro volta se la devono vedere costantemente con tutta una serie di temibili predatori e parassiti. Nonostante la scala ridotta, si tratta di un mondo assai complesso ed antico (i microbi del suolo vivono sulla Terra da oltre un miliardo di anni!), zeppo di storie e drammi avvincenti di cui però sappiamo ancora troppo poco. Ciò che è certo invece è che al benessere di questo “piccolo mondo” è intrinsecamente legato il benessere dell’ecosistema forestale nel suo complesso! Le regole dunque, non nascono mai per punire un comportamento, quanto piuttosto per tutelare il patrimonio naturale che appartiene a tutti noi!”.