Raddoppio della Roma-Pescara: «Progetto strategico, non si torni indietro»
Imprese e sindacati a politica e istituzioni: non vanno alimentate le proteste dei cittadini
PESCARA – «Il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara, atteso da anni e invocato da istituzioni e forze sociali, resta per l’Abruzzo una priorità assoluta, visto il suo interesse strategico per l’intero sistema di relazioni Tirreno-Adriatico e per il futuro della nostra regione. Il fatto che si sia finalmente arrivati a individuare risorse significative, e mettere nero su bianco la progettazione del percorso da parte di Rete Ferroviaria Italiana, rappresenta un indubbio passo in avanti». Lo affermano in una nota congiunta sedici sigle abruzzesi, in rappresentanza del mondo dell’impresa e dei sindacati dei lavoratori.
Nel testo, Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop, Cgil Cisl, Uil e Ugl sostengono che «come sempre avviene quando i progetti insistono su territori già urbanizzati, l’impatto di queste grandi opere sulle comunità locali può produrre disagi, che tuttavia non possono diventare motivo di impedimento per la realizzazione dell’opera, o motivo per mettere in campo progetti alternativi fantasiosi, se non irrealizzabili.
Le scriventi associazioni, espressione di una larga parte del mondo dell’impresa e del lavoro abruzzesi, fanno appello alle istituzioni e alla politica – Regione, amministrazioni comunali, parlamentari – affinché il tema sia affrontato con equilibrio e senso di responsabilità, guardando all’obiettivo di fondo che si vuole perseguire, e dunque non alimentando le proteste dei cittadini. Se modifiche al tracciato vanno richieste, esse devono essere improntate a realismo e fattibilità».