Rapina alle Poste di Brecciarola. Arrestato dalla Polizia il secondo bandito

CHIETI – Otto mesi di indagini e anche il secondo uomo sospettato della rapina alle Poste di Brecciarola, in territorio di Chieti, è finito in carcere.

I fatti risalgono alla sera del 16 ottobre dello scorso anno. Due uomini, armati di pistole e travisati con maschere in lattice, dopo aver asportato 800 euro circa, si allontanarono dal posto a bordo di un motociclo. Immediato l’arrivo della Squadra Mobile di Chieti che avviò un’indagine tesa ad individuare ed arrestare i due autori del colpo. Indagine che ha portato all’identificazione e alla cattura del primo rapinatore nel dicembre dello scorso anno. Al temine della non facile attività investigativa, coordinata dal Sostituto Procuratore di Chieti, Giuseppe Falasca, la Squadra Mobile, questa mattina, ha eseguito l’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere disposta dal Gip presso il Tribunale di Chieti, Maria Isabella De Ninis, nei confronti di M.T., 30 anni, residente a Montesilvano, accusato del reato di concorso in rapina pluriaggravata e detenzione di armi da sparo.

Dopo l’arresto del primo rapinatore, infatti, gli investigatori hanno completato le indagini sulla rapine alle Poste di Brecciarola, raccogliendo gli elementi a carico dell’odierno arrestato. Infatti, grazie alla minuziosa analisi del traffico dei dispositivi mobili in uso ai due indagati, dei filmati estrapolati dalle telecamere situate sia presso l’ufficio postale rapinato, sia in esercizi commerciali ubicati lungo il percorso seguito dai malviventi nella fuga, nonché dalla comparazione fisionomica eseguita dal Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Ancona, gli investigatori della terza sezione “Reati contro il patrimonio” sono riusciti ad individuare nel trentenne pescarese il complice della rapina a mano armata. Considerate le modalità della rapina commessa, indicative di una tecnica consolidata e professionale, la pericolosità dell’indagato evidenziata anche dalla disponibilità di armi nel commettere il reato, i plurimi precedenti specifici per rapina aggravata ed altri svariati reati contro il patrimonio e la persona, nonché il concreto pericolo di reiterazione di analoghe condotte, il magistrato del tribunale teatino ha deciso per la misura cautelare della custodia in carcere.

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