Rapina all’ufficio postale: arresti lampo della Polizia

Foto d'archivio

Alle ore 19.20 della decorsa serata personale del Commissariato di P.S. di Atri (TE) in servizio di Volante in quella città, ha proceduto all’arresto di tre soggetti, pregiudicati per reati contro il patrimonio, colti nella flagranza dei reati di rapina aggravata  ai danni dell’Ufficio Postale sito in quel Largo San Pietro, nonché per i reati di lesioni personali aggravate ai danni dei tre dipendenti della filiale, furto aggravato e sequestro di persona.

I tre, tutti residenti in Cerignola (FG), dopo aver asportato in Roseto degli Abruzzi un’autovettura, approfittando dell’apertura dell’Ufficio Postale di Atri dovuta al pagamento delle pensioni, si sono introdotti all’interno dello stesso indossando una maglia del “118 – Abruzzo soccorso – Teramo”, travisati con capellini scuri e mascherine chirurgiche e, minacciando con l’utilizzo di due pistole, risultate poi giocattolo, prive di tappo rosso, i due dipendenti e la direttrice dell’Ufficio, ancora all’interno, e si sono fatti consegnare la somma in contanti di euro 7.000 circa.

Nell’occasione, uno dei dipendenti  veniva attinto sulla testa dal calcio della pistola giocattolo, mentre un’altra dipendente veniva scaraventata a terra e legata con delle fascette in teflon ai polsi e alle caviglie.

Anche la direttrice veniva aggredita al fine di costringerla a collaborare.

I tre  rapinatori, vistisi scoperti dalla pattuglia del Commissariato, allertato dal “113” su segnalazione di persone “strane” all’interno dell’Ufficio Postale nell’ambito dell’attività di rafforzamento della vigilanza per il pagamento delle pensioni e che stava transitando nei pressi, dopo varie intimazioni degli Agenti a desistere dal proseguire, hanno ottemperato all’ordine di distendersi a terra con le mani dietro la nuca e si sono arresi.

I tre malviventi (A.R. di anni 28, M.S. di anni 29 e T.A. di anni 30) sono stati tratti in arresto per rapina aggravata, lesioni, furto e sequestro di persona e messi a disposizione della Procura della Repubblica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *