Rapporto Gimbe sulla sanità: il 9,2% delle famiglie abruzzesi rinuncia a curarsi. Marinelli (Pd): “Quadro gravissimo”
L’AQUILA – “Mentre la destra distribuisce fondi a pioggia e litiga per le poltrone, – scrive in una nota Daniele Marinelli, segretario regionale del Pd Abruzzo – la Fondazione Gimbe mette impietosamente a nudo il disastro della sanità regionale.
Da un rapporto sul diritto alla salute degli italiani presentato due giorni fa a Roma, emerge che il 9,2% delle famiglie abruzzesi rinuncia a curarsi, a fronte di una media nazionale del 7,6%: significa che nel 2023 ben 120.704 persone non hanno potuto usufruire delle prestazioni sanitarie per questioni economiche.
Non solo: chi può va a curarsi fuori regione, e questo fa sì che la mobilità passiva costi alle casse regionali oltre 100 milioni di euro e ci veda sestultimi in Italia.
Su tutto aleggia il gigantesco deficit nei bilanci delle Asl, che sfiora i 200 milioni.
Il quadro delineato dal rapporto Gimbe – che si basa su dati Istat – si presenta gravissimo: è questa la sanità modello che Marsilio andava vantando fino a qualche tempo fa? È ora di smetterla di fare propaganda sulla pelle delle persone. Oltre alla disastrosa gestione regionale, c’è a monte un tema nazionale di risorse, come anche Marsilio sostiene? Sì. Ma la destra sia conseguente. Firmi con noi la proposta di legge alle Camere per dare più soldi alla sanità pubblica e smetta di difendere l’autonomia differenziata, che affosserebbe definitivamente il sistema sanitario regionale”, conclude