Imprese: sale a 12 milioni il fondo per gli artigiani abruzzesi
PESCARA – Sale a 12 milioni di euro la dotazione finanziaria dell’avviso pubblico a sostegno delle imprese artigiane abruzzesi colpite dall’emergenza sanitaria del Covid.
Lo comunica l’assessore allo Sviluppo economico, Daniele D’Amario, dopo che gli uffici regionali che gestiscono l’avviso hanno perfezionato le procedure legate allo scorrimento della graduatoria.
“Grazie al nostro impegno diretto – precisa D’Amario – sono state raddoppiate le risorse originarie previste nell’avviso uscito agli inizi di novembre, che in questo modo sono passare dai 6,1 milioni di euro ai 12 milioni di euro.
Uno sforzo economico rilevante, deciso in ragione del grande riscontro che l’avviso ha avuto presso le imprese artigiane.
Negli uffici regionali sono arrivate richieste di contributi ritenute finanziabili per oltre 1000 imprese e grazie all’incremento dei fondi deciso dalla Giunta regionale verranno finanziati progetti di rafforzamento e ammodernamento strutturale e tecnologico di 393 imprese artigiane.
Un aiuto concreto e reale che dà risposte a tutti gli artigiani che da due anni lottano per le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria”.
L’avviso del resto si muoveva nella direzione richiesta dagli artigiani abruzzesi, con particolare riferimento alla dotazione tecnica delle singole imprese.
“La Regione – aggiunte D’Amario – ha voluto incoraggiare e rilanciare il settore dell’artigianato prevendendo forme di supporto finanziario per investimenti legati all’ammodernamento tecnologico delle imprese artigiane abruzzesi.
Dopo aver erogato ristori all’intero sistema produttivo regionale con i precedenti avvisi post Covid, con questo avviso abbiamo voluto concentrare l’attenzione sulle imprese artigiane e dare loro un sostegno fattivo con una particolare attenzione a quelle artistiche e quelle ubicate nei piccoli comuni.
Anche questa volta – conclude l’assessore – abbiamo voluto rimarcare l’attenzione dell’assessorato allo Sviluppo economico verso un settore nevralgico del sistema produttivo regionale”.