Regione Abruzzo. “Voglio dare due sardelle a Pettinari!”. Scoppia il caso in Consiglio per la minaccia contro il vice Presidente
la frase sarebbe partita dai banchi della maggioranza. le reazioni dell’interessato e di Sara Marcozzi
L’AQUILA – “Ti do due sardelle!” e poi “Voglio dare due sardelle a Pettinari!” sono le frasi che un microfono dell’aula del Consiglio regionale d’Abruzzo, rimasto inavvertitamente acceso, ha registrato e portato, quindi, a conoscenza dell’interessato. E Domenico Pettinari, del Movimento Cinquestelle, accertato che le frasi sarebbero state pronunciate dal un membro della maggioranza di centrodestra, ha preso molto sul serio la cosa, definendola una minaccia vera e propria alla sua persona e al ruolo istituzionale che svolge, ovvero quello di Vice Presidente del Consiglio Regionale.
Poiché l’Abruzzo è vasto e ogni mezzo chilometro cambia dialetto e significato delle parole, ci tocca spiegare. La parola “Sardelle” è del dialetto pescarese e in quell’idioma ha valenza di “Schiaffone”, “Ceffone”, insomma non una dichiarazione di affetto. Nulla a che vedere, ovviamente, con “Sardine”, nate a Bologna e che delle “Sardelle” in politica sono fiere nemiche e paladine della gentilezza.
La cosa probabilmente prenderà la via legale e intanto registriamo la presa di posizione dello stesso Pettinari e di Sara Marcozzi, capogruppo del Movimento Cinquestelle in Consiglio regionale.
“Le minacce di percosse alla mia persona – afferma Pettinari – in Consiglio regionale da parte di un Consigliere di maggioranza mi lasciano amareggiato e perplesso. Tutto è accaduto in aula mentre svolgevo le mie funzioni di Vice Presidente del Consiglio, ecco perché mi sento offeso sia personalmente che come componente dell’Istituzione che rappresento. La minaccia è avvenuta dietro le mie spalle – prosegue il consigliere pentastellato – , carpita da un microfono lasciato acceso per sbaglio, questo mina ancora di più la mia serenità nello svolgere il ruolo che cerco di onorare in ogni mia azione. Sto scrivendo una lettera al Presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri in cui chiedo ufficialmente di portare questo increscioso evento nella prossima seduta dell’Ufficio di Presidenza. Mi auguro che il Presidente accolga questa istanza doverosa – va vanti Pettinari – per fare luce su quanto accaduto e procedere per sanzionare e condannare uscite di questo tipo, che squalificano l’intera Assemblea. Mi riservo, inoltre, di tutelare la mia immagine e ritengo, quale Vice Presidente del Consiglio d’Abruzzo, di avere l’onere e l’onore – conclude – di garantire il buon funzionamento del Consiglio regionale d’Abruzzo. E così farò!”.
Queste invece le parole di Sara Marcozzi: “Le parole che sono state rivolte, nella scorsa seduta del Consiglio regionale, a Domenico Pettinari sono assolutamente inaccettabili e da condannare. In quanto rappresentanti delle istituzioni – afferma la Capogruppo del M5S – , è nostro dovere dare il buon esempio a tutta la cittadinanza, specialmente quando svolgiamo il nostro lavoro in Consiglio. Quello che abbiamo ascoltato dai banchi della maggioranza, carpito da un microfono probabilmente acceso all’insaputa di chi ha proferito quelle frasi, non lascia spazio a dubbi o interpretazioni. In qualità di Capogruppo del MoVimento 5 Stelle – dice la Marcozzi – , invito il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri a prendersi carico della situazione, fare chiarezza e prendere provvedimenti. A Domenico va tutta la mia solidarietà – conclude la consigliera del Movimento – , ma sono certa che non si farà scalfire minimamente da qualche sparuta minaccia, pronunciata a mezza bocca”.