Regione. Marcozzi (M5S): “Da Quaresimale le dimissioni più brevi della storia dell’Abruzzo”
Lo scorso fine settimane l’esponente della Lega aveva lasciato il partito polemicamente.
L’AQUILA – Rientrate in men che non si dica le dimissioni di Petro Quaresimale, ex leghista per il breve volgere di un paio di tramonti, e ora tonato a pieno ruolo e legittimità nel suo partito, la Lega-Salvini. La cosa non poteva non destare reazioni, anche ironiche, e la prima è quella della consigliera regionale del Movimento Cinquestelle, Sara Marcozzi.
“La giravolta di Quaresimale, Capogruppo della Lega in Regione Abruzzo, che la domenica pomeriggio dichiara di lasciare il partito per ‘non sottostare più a decisioni terze’, per poi rientrarci il martedì sera perché ‘Non esiste più alcuna ragione per abbandonare il partito né tantomeno il ruolo di capogruppo’ è solamente l’ultimo dei tanti capolavori che questa maggioranza sta mettendo in pubblica piazza dall’inizio della legislatura. E, a onor del vero, non ho dubitato nemmeno un minuto che, alla fine, tutto si sarebbe esaurito col mesto ritorno di Quaresimale nella Lega, perché nel primo anno di maggioranza a trazione leghista abbiamo visto tutto e il contrario di tutto, con l’incoerenza come unica forma di coerenza”. Lo afferma il Capogruppo M5S Sara Marcozzi, che prosegue: “Da grandi promesse sulla difesa dei soldi degli abruzzesi, siamo passati all’aumento di 40mila euro l’anno circa ai dirigenti della Asl, prima ancora che iniziassero a lavorare e a portare risultati. Abbiamo visto nomine da un milione di euro sbagliate, in violazione del Regolamento interno, prima difese con forza e poi ritirate in fretta e furia. Abbiamo visto leggi approvate dalla maggioranza scritte talmente male da essere dichiarate inammissibili dallo Stato. Hanno gridato ‘Prima gli abruzzesi’ mentre ci obbligavano a perdere tempo per un referendum sulla legge elettorale nazionale imposto da Roma (o da Pontida). Hanno scritto un bilancio illeggibile e invotabile, presentandolo prima in un modo per poi cambiarselo a piacimento, aggiungendo leggi scritte a penna”.
“In confronto a tutto questo – conclude – , le dimissioni più brevi della storia dell’Abruzzo, firmate e ritirate dal Capogruppo del partito di maggioranza relativa in Regione, non sono niente di diverso da ciò che abbiamo visto finora, e che il centro destra continuerà a farci vedere. Peccato che in mezzo a questo teatrino non ci sia solo qualche post su Facebook o un bisticcio da riunione di condominio, ma i diritti e le priorità degli abruzzesi. E se il centro destra non ha idea nemmeno di come si faccia a gestire il presente, non potrà mai essere in grado di riscrivere la storia della nostra Regione”.