Reintegrato dal giudice lavoratore “fragile” della LFoundry licenziato a settembre 2019
Tangredi (Fim-Cisl): «La Legge e il buon sindacato hanno ripristinato legalità e umanità»
AVEZZANO – Il 16 febbraio scorso, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Avezzano, Antonio Stanislao Fiduccia, ha dichiarato illegittimo il licenziamento operato dalla LFoundry s.r.l. di Avezzano, il 17 Settembre 2019, nei confronti di un dipendente.
«Quando raccolsi la richiesta di assistenza da parte del lavoratore in questione – spiega Antonello Tangredi della Fim-Cisl Avezzano-Marsica – , iscritto, tra l’altro, ad altra organizzazione sindacale, nell’ascolto del racconto, mi resi conto che, al di là del c.c.n.l. e della legge, nelle prime cure, avrei dovuto chiedere alla controparte, di far prevalere il buon senso e provare, quindi, a mediare, proponendo anche una sorta di “lodo extracontrattuale”, pur di salvare il posto di lavoro a questo “ragazzone” di poco meno di 49 anni e, così, unitamente a tutto il gruppo dirigente sindacale della Fim-Cisl interno alla LFoundry, deliberammo la linea da seguire. La linea messa in campo, seppur bene argomentata nel merito, non trovò accoglimento e, così, il Nostro “ragazzone” fu licenziato, per non aver voluto, LFoundry, dare una seconda e legittima opportunità ad un Suo dipendente, in quel momento, purtroppo, “FRAGILE”».
La difesa legale affidata agli Avvocati, Sara De Santis, Rosalia Tangredi e Lorenzo Ciccarelli, fu articolata con meticolosa perizia, tanto da indurre il predetto Giudice del Lavoro, a riconoscere le ragioni del lavoratore, con tanto di “ordine di reintegra” dal giorno del licenziamento e al pagamento delle retribuzioni e degli oneri assistenziali e previdenziali.
La Fim-Cisl ringrazia coralmente gli Avvocati, per il buon esito della causa, la reintegra del lavoratore, e soprattutto in un momento in cui «le relazioni sindacali con LFoundry (per altre ragioni, ovviamente!) sono ridotte all’osso a causa del dispotismo industriale dell’Ad – riprende Tangredi – , rappresenta un momento di forza per tutti i lavoratori in stato di agitazione da oltre un mese. Personalmente ritengo che, in momenti di difficoltà generale come quella che sta vivendo l’umanità, ridare speranza e dignità ad un Uomo attraverso il lavoro, sia il primo dovere di una Società Civile; cancellarle con un licenziamento, soprattutto nei confronti di un lavoratore “FRAGILE”, sia il trionfo della tirannia e della barbarie; la Legge e il buon Sindacato, hanno dato le giuste risposte. Al “ragazzone”, ormai alle porte dei 51 anni, la Fim e la Cisl, augurano un pieno recupero lavorativo e nella vita al di fuori della fabbrica, con la speranza – conclude Tangredi – che, le “FRAGILITÀ”, siano solo un brutto e lontano ricordo: Auguri “ragazzone”!».