Remo Gaspari: tra luci e ombre uno dei maggiori personaggi ed attori della politica abruzzese della “prima repubblica”

L’AQUILA – Stamani, sabato 10 luglio, alle ore 11, con una cerimonia in onore dell’On. Remo Gaspari la politica di oggi ricorda una delle figure che in ogni caso hanno contraddistinto la storia politica della regione negli anni ’70 ed ’80.

Ma anche del complicato periodo degli anni ’90, quello che precede la fine di quella che continuiamo a chiamare “prima repubblica”.

Il Consiglio regionale ricorda l’onorevole Remo Gaspari a 100 anni dalla nascita con una cerimonia nella sala Ipogea di Palazzo dell’Emiciclo. Alla celebrazione sono intervenuti: il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio, il presidente emerito del Consiglio di Stato Alfonso Quaranta, il figlio dell’onorevole Gaspari, Lucio, e il sindaco di Gissi Agostino Chieffo. Sarà presente anche l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta. Nel luglio del 2011, l’illustre parlamentare fu insignito della medaglia Aprutium in occasione di una seduta del Consiglio regionale presieduto da Nazario Pagano. In quell’occasione Remo Gaspari tenne un discorso per ripercorrere la sua storia politica e personale sempre segnata dal grande amore per la sua terra.

E’ difficile descrivere in poche parole questa figura che, nel bene e nel male, ha contraddistinto la vita politica regionale e nazionale in quella epoca che fu della DC contrapposta al PCI.

Contrapposto prima a Lorenzo Natali e poi al suo erede Romeo Ricciuti, animò il confronto politico regionale dentro la DC e con gli altri partiti politici. Uomo politico, per certi versi statista, anche Ministro della Difesa nel 1987 e Ministro della Funzione Pubblica solo per dare alcuni esempi.

Le correnti nataliane e gaspariane della vecchia DC si confrontavano giornalmente sui problemi regionali, identificandosi nel confronto fra la costa e le aree interne.

Fermo restando che le infrastrutture regionali principali nacquero proprio da questo confronto, talora eccessivo, ma tuttavia alla base di quei piani di sviluppo concertato che diedero alla regione il volto di oggi, fermo restando che dopo di Natali e Gaspari, alla fin fine, c’è stato assai poco.

Da un lato Remo Gaspari da Gissi, in provincia di Chiet,i di parte dorotea e di formazione tavianea e dall’altra l’aquilano di adozione, era nato a Firenze ma cresciuto all’Aquila, Lorenzo Natali, di provenienza antifascista e dell’area fedele a Amintore Fanfani senza dimenticarsi di Lapira.

Per loro l’essere parlamentari era la base, il fondamento di ogni cosa, l’ordinaria amministrazione potremmo dire mentre le ambizioni e le vocazioni erano, diverse, ben altre soprattutto di servizio, come era tipico della vecchia politica.

Gaspari ricoprì per dieci volte la carica di ministro, con passaggi in quasi tutti i dicasteri, anche se è rimasto legato in prevalenza a quello delle Poste e Telecomunicazioni con tutte le cose che contraddistinsero questa sorta di matrimonio di stato.

Con Natali, Gaspari ebbe il confronto sulla questione autostradale che alla fine si risolse nella “forchetta” che portò l’Aquila ad essere inserita nel progetto della Roma-Avezzano-Pescara, con l’allargamento a Sulmona, ricorda R.A., tecnico della SARA che costruiva l’autostrada all’epoca, “…fatto attraverso il disegno, con la penna rossa, sulla carta territoriale evitando così che Sulmona avesse solo il collegamento con una bretella…“, sicuramente un metodo spiccio, forse anche un po’ teatrale, ma sicuramente efficace.

Ci fu la realizzazione del contestato ospedale di Gissi, ma va detto che Remo Gaspari significò soprattutto, a fianco dell’impegno politico, nel bene e nel male, dedizione politica e sociale alla propria terra, sviluppo per il territorio ed anche lavoro per molti. La sua presenza costante sul territorio, attraverso una fitta rete di gregari e collaboratori, ebbe come risultato un’epoca irripetibile della politica abruzzese ed anche nazionale.

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Remo Gaspari in un’immagine di repertorio

Di Lui, il Presidente Giorgio Napolitano scrisse al momento della sua morte nel 2011: «Parlamentare di lunga esperienza ed esponente di spicco della Democrazia Cristiana, si dedicò con grande passione e responsabile impegno fin dai primi anni del dopoguerra alla vita politica e al servizio delle istituzioni repubblicane. Per lunghi anni autorevole ministro in differenti compagini governative, egli ha saputo offrire un significativo contributo allo sviluppo civile ed economico dell’Italia, continuando a prestarvi sempre vigile attenzione, e riservando un particolare impegno per il progresso della sua amata terra d’Abruzzo».

Di lui si raccontano molti aneddoti ma ce ne è uno che merita, a nostro parere, una certa attenzione.

Esso risale alla fine degli anni ’80. Un giovane ingegnere elettronico abruzzese, appena sposato e con una bambina, perde il lavoro a seguito del fallimento della ditta romana presso la quale lavorava da poco tempo. Un amico di famiglia lo accompagna a Roma, presso l’ufficio dell’On. Remo Gaspari e, dopo una lunga attesa, viene ricevuto. Son le 19,30 di una sera di gennaio, l’On. Gaspari ascolta con attenzione il fatto, fa qualche domanda a quello che è poco più di un ragazzo spaventato, poi apre un cassetto e ne trae un’agenda, cerca per qualche istante e poi prende il telefono e compone un numero: “Sono Remo Gaspari – dice con tranquillità – caro amico, ho qui davanti a me un giovane assai promettente che ha perso il lavoro, ha moglie ed una bambina piccola…Credo che dobbiamo fare qualcosa per risolvere il suo problema…Te lo mando lunedì e confido che tu possa aiutarlo senza problemi!“.

Chiusa la comunicazione, l’On. Gaspari prese uno dei suoi biglietti da visita e scrisse un numero di telefono ed un indirizzo. “Ecco qui, – disse – lunedì mattina l’attendono all’Aquila, vada e non abbia timore…E sarà tutto risolto!
Anni dopo, quando ci fu la vicenda dell’elicottero della protezione civile, quel ragazzo, un po’ più maturo, ebbe a dire: “Non so se sia vero, tutto quel che dicono dell’On. Gaspari, ma so che Lui mi ha dato la possibilità di uscire da una situazione drammatica…“.

Viene da dire, a commento finale, che Remo Gaspari abbia incarnato nella sua azione il senso della definizione di “politica” dato da von Clausewitz, ovvero “l’insieme di atti ed azioni tesi a rendere possibili le cose“.

Una figura che, specie oggi, fa pensare davvero…

A Gissi, che gli dette i 'Natali', il corso del paese dedicato all'ex  ministro delle Poste - Cronaca Chieti - Abruzzo24ore
Remo Gaspari e Giulio Andreotti in una foto di repertorio dell’epoca


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