Report sull’Orso Marsicano nel Pnalm. Lo zoologo Forconi: «Le politiche del Parco spingono le femmine ad andare in aree rischiose»

L’AQUILA – Orso Marsicano sempre in pericolo e per di più le femmine si stanno spostando in aree ricche di cibo, ma rischiose perché vicine ai centri urbani e dove la caccia è consentita.

Questa è la sintesi estrema dall’analisi del Rapporto Orso Marsicano e Report FWC (Female With Cubs), pubblicati dal Pnlam, e commentato dallo zoologo Paolo Forconi sullo stato di salute dell’orso marsicano.

«Dai numeri emerge un aumento della mortalità delle femmine riproduttive – spiega Forconi -, la scomparsa di femmine riproduttive nella zona centrale del Parco, una diminuzione delle femmine riproduttive e dei piccoli nati, anche considerando i dati positivi del 2024, l’aumento degli orsi nei paesi e degli orsi che si alimentano di rifiuti.

Bisogna considerare che molto probabilmente i dati delle nascite e delle femmine riproduttive, riportati nel Rapporto Orso Marsicano 2023 e Report FWC – prosegue -, sono sovrastimati, in quanto nella gran parte dei casi manca la conferma genetica e i numeri del 2020 non sono reali ma estrapolati dalla media».

Paolo Forconi

Con i dati provvisori del 2024, che risultano buoni, stando al report, le nascite potrebbero essere, nella migliore delle ipotesi, solo in leggero calo.

«Un risultato negativo in ogni caso – riprende Forconi -, rispetto all’aumento atteso a seguito delle politiche di tutela. Scende leggermente la mortalità totale rilevata.

Ma i dati più negativi riguardano l’aumento della mortalità delle femmine riproduttive, da 1 a 3. Probabilmente, le femmine riproduttive morte – puntualizza lo zoologo – potrebbero essere aumentate da 2 a 4, poiché una potrebbe essere morta nel 2019 a Civita d’Antino (avvistati i 2 piccoli da soli il 2 dicembre).

Un’altra femmina riproduttiva potrebbe essere morta a Balsorano nel 2021 (avvistati i 2 piccoli da soli ad ottobre).

Un altro dato molto negativo è l’assenza di femmine riproduttive nella zona compresa tra le creste di Iorio e il Monte Marsicano, durante gli ultimi 4 anni».

Paolo Forconi, quindi, una volta completata l’analisi dei numeri, ce ne spiga il senso secondo la sua interpretazione.

«La politica di tutela degli ultimi 5 anni non ha portato i risultati sperati. Le femmine riproduttive sono quasi tutte fuori parco o al margine. Le riserve integrali e i divieti del Parco risultano controproducenti.

Nella realtà, le femmine riproduttive frequentano le aree più disturbate – prosegue Forconi -, fuori parco, in cui c’è anche la caccia. Molto probabilmente perché le femmine riproduttive, e gli orsi in genere, ricercano aree ricche di cibo, che non sono dentro parco, ma fuori, come le zone agricole con frutteti e le aree con bestiame al pascolo, in cui trovare carcasse di grandi dimensioni.

Invece il disturbo umano non sembra avere alcuna influenza sulla loro presenza. Un altro fenomeno, molto preoccupante, è l’aumento degli orsi nei paesi e degli orsi che si alimentano di rifiuti.

Insomma, posso concludere – chiosa Paolo Forconi – che Direttore e Presidente del Pnalm, Sammarone e Cannata, sono stati bocciati dagli… orsi!».