Rete ospedaliera, Taglieri:”Al Renzetti di Lanciano il centrodestra fa sparire la medicina nucleare e depotenzia il laboratorio analisi.Ecco cosa succede quando manca la programmazione”
“Dopo aver negato qualsiasi confronto democratico sulla bozza del piano di riordino della rete ospedaliera in Commissione Salute, il centrodestra punta a rendere effettiva la propria incapacità di programmare la sanità in Abruzzo. All’arroganza nella forma, si aggiunge così l’improvvisazione nel contenuto di un documento di vitale importanza, che riscrive la geografia degli ospedali nel nostro territorio, e che è lontano anni luce dalle reali esigenze dei cittadini. In attesa che il piano approdi in Giunta regionale per l’approvazione, prosegue il vano tentativo della maggioranza di distrarre l’opinione pubblica facendo propaganda sulla distribuzione di reparti basata più sul caso che sulle realtà dei singoli presidi. Peccato per loro che questo comportamento non nasconda le gravi conseguenze delle loro scelte, che si riverseranno sugli utenti e sul personale. Ad esempio, all’Ospedale Renzetti di Lanciano viene cancellata la Medicina Nucleare e depotenziato il Laboratorio Analisi. Sono due colpi durissimi inferti al nostro sistema sanitario di cui dovranno rispondere ai cittadini Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia”.
Le parole sono del Vicepresidente della Commissione Salute in quota M5S Francesco Taglieri, che entra poi nel dettaglio: “L’Unità Operativa Semplice di Medicina Nucleare a Lanciano è un punto di riferimento fondamentale per il territorio, tanto che in epoca pre Covid si superavano i 12mila esami all’anno, molti dei quali legati alla MOC, essenziale per diagnosticare l’osteoporosi, e inoltre venivano eseguiti esami come l’ecografia tiroidea, l’agoaspirato e la scintigrafia ossea. Un reparto che al proprio interno conta un medico, due tecnici di radiologia e due infermieri, che invece di essere ringraziati per lo straordinario lavoro portato a termine, saranno ricompensati con la chiusura dell’Unità. In futuro, se le cose non cambieranno, i circa 400mila abitanti che fanno riferimento alla Asl 02 avranno a disposizione esclusivamente la Medicina Nucleare di Chieti. Tagli saranno fatti anche al Laboratorio Analisi, altro fiore all’occhiello del presidio e capace di analizzare test inviati da altre strutture, che da Unità Operativa Complessa diventa Unità Operativa Semplice. Si sta compiendo il disegno voluto dal Direttore Generale della Asl Schael, che da una parte punta a una centralizzazione a discapito dei presidi sparsi sul territorio, e dall’altra esternalizza servizi, mettendoli in mano a università o privati, costringendo così i cittadini a pagarli a prezzi ben più alti rispetto al ticket della sanità pubblica, come accade con la titolazione anticorpale. Questo è ciò che succede nel 2021, l’anno in cui il centrodestra aveva promesso investimenti importanti per il Renzetti. Niente di più lontano dalla realtà considerando anche il fatto che la seconda Tac non è mai arrivata nel presidio, la seconda ambulanza h24 del 118 non è mai stata attivata, e che la continua carenza di personale sanitario sta diventando sempre più invalidante”.
“Ci troviamo – conclude – in una Regione che ha un salasso di circa 200 milioni di euro di mobilità passiva, nonostante il governo nazionale, alla luce dell’emergenza Covid e della necessaria riorganizzazione territoriale, abbia dato alla Giunta Marsilio trasferimenti di fondi cinque volte maggiori rispetto a quanto accadeva in passato. Questo significa che quando non c’è né la capacità né la volontà di fare una programmazione a lungo termine, le conseguenze sono i tagli costanti alla sanità. Ormai è evidente a tutti che il documento che approderà in Giunta sia miope, fuori dalla realtà e con altissima probabilità di essere bocciato al tavolo di monitoraggio ministeriale. Ed è probabilmente per questo che non hanno avuto il coraggio di confrontarsi in Consiglio, dimostrando di non essere in grado di gestire in maniera democratica ed efficiente qualcosa di fondamentale come la tutela della salute pubblica degli abruzzesi”.