“Riaperture anticipate?” il ministro Boccia apre alla possibilità
Timidi cenni di apertura verso le prossime riaperture nelle zone meno colpite dal Covid-19. Questo trapela dalle parole di Francesco Boccia, ministro in quota PD per gli affari regionali ed autonomie.
Ormai la fase 2 è ufficialmente nel pieno. Secondo molte fonti, sarà rilevante il comportamento e i dati che se ne trarranno in questa settimana, per valutare il resto del Maggio pandemico. Timidi spiragli di ripresa consentono insomma di vedere la luce in fondo al tunnel. Lo fa capire anche il governo nazionale, nella figura del Premier Conte in primis. Il Primo ministro apre alla possibilità di ulteriori riaperture, con dati alla mano ancora incoraggianti; dichiara infatti in un incontro con Rete Imprese Italia:”Dal Governo non c’è alcuna volontà di protrarre questo lockdown residuo. Se c’è la possibilità di anticipare qualche data, possiamo anche valutare delle aperture ulteriori.”
Alle sue parole, fanno eco quelle del ministro Boccia, che intervistato nel talk show ‘L’aria che tira’ su La7 dichiara:”Tra il 14 e il 15 maggio, arriveranno le linee guida su estetisti e parrucchieri e il 18 pensiamo che potranno cominciare ad aprire. In base ai nostri dati e al nostro monitoraggio qualcosa può riaprire anche prima della data del primo giugno. Escludo che possano aprire prima del 18 maggio, ma da quel giorno, è probabile che alcuni esercizi possano ripartire.”
Aggiunge poi sempre il ministro, tramite fonti interne, dichiarando:” Il discorso delle riaperture dal 18 maggio, si può estendere a bar e ristoranti”. A questi però Boccia lancia un appello: “Siete uno dei simboli di un certo modo di essere italiani: noi, come governo, ci siamo, stiamo lavorando per mettervi in sicurezza e consentirvi di riaprire senza rischi. Le misure che abbiamo messo in campo negli ultimi 35-40 giorni, sono un’assoluta novità per il nostro Paese. Il Paese, con tantissimi sacrifici sta cercando di superare una grave emergenza sanitaria, e oggi i dati sono rincuoranti; per questo serve ancora tanto senso di responsabilità. Ora stiamo lavorando su bar, ristoranti e parrucchieri, ma bisogna aspettare le linee guida dell’INAIL per consentire loro di operare in sicurezza, perché sono attività a rischio di contatto fisico”.
Nell’attesa delle linee guida INAIL, da Roma si intuisce che l’Italia meno colpita e che è stata più attenta (e che lo sarà, si spera) potrebbe riavviarsi anche prima del 1 Giugno ipotizzato. Stando così la situazione, davvero c’è bisogno di continuare con un braccio di ferro al ribasso sulle date fra Governatori (come in vari accenni nel nostro caso abruzzese o ancor di più in Calabria) e Stato centrale? Oppure si può smettere di essere opposizione solo per il gusto di esserlo, almeno in una fase così delicata?