Riapre dopo il restauro la cattedrale Santa Maria Maggiore di Lanciano, tra le più belle d’Abruzzo. Risalente al XII secolo è monumento nazionale dal 1902
LANCIANO – Finito il restauro riaprirà al culto il 19 marzo, alle 18, la chiesa di Santa Maria Maggiore, XII secolo, prima cattedrale di Lanciano, monumento nazionale dal 1902.
“E’ un evento per Lanciano vista l’importanza della chiesa, tra le più belle d’ Abruzzo – ha detto l’arcivescovo Emidio Cipollone – La chiesa non è solo un edificio per pregare, ma rappresenta l’intera comunità. I lavori sono stati complessi per un recupero del patrimonio culturale”.
Tre i lotti dal 2021 per una spesa di circa 1,1 milioni di euro, di cui 800mila con fondi Cei. Per la festa di San Giuseppe previste nuova benedizione e consacrazione del nuovo presbiterio, altare e ambone, tutto in travertino; ci sarà una reliquia di San Tommaso Apostolo.
La chiesa gioiello del quartiere Civitanova tornerà a ospitare in una nuova teca la croce processionale dell’orafo Nicola da Guardiagrele e il trittico cinquecentesco di Girolamo Galizzi da Santacroce, allievo del Bellini. Col restauro scoperta anche una pittura quattrocentesca che rappresenta la festa di compleanno di Erode col martirio di Giovanni il Battista; la sta studiando il professor Gaetano Curzi dell’Università Chieti-Pescara.
Si sono occupati dei lavori, il parroco Don Domenico Di Salvatore, l’ingegnere Angelo Di Monte, gli architetti Emanuela Criber (Soprintendenza), Loredana Marino, Marco Caliendo e Adele Di Campli.
“La riapertura è una rinascita – ha detto don Domenico – Sono arrivato nel 2018, c’erano grandi criticità e infiltrazioni di acqua”. Risistemato il tetto, tolto il finto pavimento toscano in cotto, ora in pietra, tolte le pareti dipinte con falsi laterizi, nuovo ingresso su via Garibaldi, riemersi rosoni colorati in blu e rosso e frammenti di cielo stellato. Il precedente restauro del 1968 aveva stravolto dei tratti della chiesa.
“E’ stato un lavoro di équipe – ha detto Criber – con scelte progettuali di cui ci assumiamo la responsabilità. Ci siamo affidati agli esperti di oggi, non alla manovalanza del medioevo”. Il sindaco Filippo Paolini ha confermato che a conclusione della ripulitura della parte posteriore, col meraviglioso rosone, e la fine dei lavori della torre-ascensore, le auto spariranno dal quartiere.