Riaprite gli ospedali di Pescina e Tagliacozzo e liberate posti per la terapia intensiva in quello di Avezzano
AVEZZANO _ Resta ancora sospeso a Pescina, il Punto di primo intervento, chiuso a seguito della positività al Covid-19 di un medico che vi lavorava. Si attendeva una “sanificazione” e la sua immediata riapertura ma, a quanto pare, i tempi si dilatano mettendo un po’ tutto il territorio in apprensione.
“Dalla Direzione aziendale della Asl – fa sapere questa mattina il sindaco di Pescina Stefano Iulianella – mi hanno comunicato che la sospensione del Punto di Primo Intervento di Pescina ha carattere di temporaneità e provvisorietà, per tutto il tempo dell’emergenza. Un tempo indefinito, dunque, che non mi lascia soddisfatto e ne prendo atto.
La Direzione mi riferisce altresì “un interesse concreto e attuale ad avvalersi proficuamente dell’ex P. O. di Pescina”.
Pur comprendendo le ragioni della Asl, qualora ciò non dovesse avvenire, mi riservo di adottare tutte le azioni necessarie a tutela della salute del mio territorio.
Nel frattempo aiutateci ad uscirne presto, RESTATE A CASA‼️
Questo dal Sindaco di Pescina.
Ma c’è agitazione da parte di tutti i sindaci del comprensorio, preoccupati dall’ eventuale evolversi della situazione. E la richiesta è all’unisono:” Riattivare i due nosocomi di Pescina e Tagliacozzo dove poter dirottare “patologie più comuni” e liberare (e quindi attrezzare a dovere) l’Ospedale di Avezzano per l’emergenza covid -19?
Una cosa analoga la sta facendo il presidente del Veneto, Luca Zai, che ha disposto la riapertura di 6 nosocomi che erano stati dismessi.
Altre soluzioni, come quelle proposte di utilizzare ad Avezzano eventuali mega strutture non sanitarie per trasformarle a “Centro Covid”, significa scalare una vetta irraggiungibile: questo è il commento generale.