Richiedere lo Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale: Aiutooo!!!

TAGLIACOZZO – Richiedere lo Spid in questi tempi, è come se si volesse scalare l’Everest, in piena stagione invernale, in calzoncini corti e scarpe da tennis.

Una burocrazia borbonica, arrogante e pasticciona crede o, fa finta di credere, che migliaia e migliaia di cittadini abbiano in tasca una laurea in ingegneria informatica. Richiedere lo Spid non è affatto pratica per semi-analfabeti digitali.

Il nauseante e martellante slogan “basta un click”, è una pietosa bugìa per dire al cittadino: arrangiati!

Gli ingredienti per ottenere questo antipatico acronimo (Spid), descrivono la maionese impazzita approntata dai pedanti formalisti che operano nelle stanze dei bottoni: un indirizzo e-mail; un cellulare di ultima generazione o smartphone; un documento di identità valido; tessera sanitaria; codice fiscale.

Mancano solo i certificati di nascita e di esistenza in vita.

Comincia con tali presupposti la caccia allo Spid con la cosiddetta pre-registrazione.

Intanto occorre avere a disposizione un cellulare di recente generazione. Se non lo hai, devi correre ad acquistarlo. Se ti mancano i soldi, non puoi avere lo Spid. E così, dopo essere stati costretti a rottamare il vecchio televisore, bisogna rottamare anche l’obsoleto telefonino.

Se sei riuscito a registrarti con la pre-iscrizione, subito dopo arriva il bello. Ricevi un link sulla e-mail personale che è indispensabile al pari del numero di cellulare. A seguire, un bombardamento di password da sostituire immediatamente con quelle che ti arrivano per sms.

E, quando pensi di essere arrivato al traguardo, scopri che devi scaricare un’altra App e scegliere un codice di blocco. Al contempo, se hai pratica digitale e riflessi prontissimi, occorre inserire un codice Otp pervenuto nel frattempo via sms.

Un’operazione così complicata (occorre scusarsi per qualche passaggio sfuggito), vuol dire mandare al manicomio migliaia di persone che non hanno abbastanza confidenza con la tecnologia digitale.

Il Sindaco di Canistro è andato in soccorso dei suoi concittadini. Ha aperto un apposito sportello del Comune dedicato alla soluzione del problema Spid, con ampio compiacimento dell’intera popolazione.

Una iniziativa che andrebbe imitata da tutti gli altri Comuni della Marsica, i quali – come noto, abbondano di sessantenni, ultrasettantenni e ottuagenari.

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