Ricorso agli ammortizzatori sociali nelle attività produttive, Uil Abruzzo lancia l’allarme: “Il 2022 un anno preoccupante”
Il segretario regionale Michele Lombardo: “Ancora molta sofferenza nel sistema economico regionale”
PESCARA – “Il 2022 doveva essere l’anno della ripresa in tutti i settori produttivi, ma nella nostra regione purtroppo registriamo ancora molta sofferenza dell’intero sistema economico”, con queste parole Michele Lombardo, segretario regionale Uil Abruzzo, commenta i dati sul ricorso agli ammortizzatori sociali che raffigurano un sistema produttivo e occupazionale che, oltre a trascinarsi gli effetti della crisi pandemica, si trova a dover affrontare le difficoltà derivanti dal caro energia.
Nell’ultimo anno, infatti, il numero complessivo di ricorsi agli ammortizzatori sociali – Cig + Fondi di solidarietà – sono pari a 15.474.665 ore complessive. 1.385.732 ore di Cig all’Aquila, 7.773.972 ore a Chieti, 2.258.473 a Pescara e 2.002.843 a Teramo. Ma il dato preoccupante, rispetto ad un’attenta analisi sui numeri di Cig, è il ricorso pesante agli ammortizzatori sociali a Chieti e provincia, portando la città tra le 15 province in Italia con il maggior numero di ore nel 2022.
“Dato che diventa ancora più preoccupante – commenta Lombardo – se, nel caso di Chieti, prendiamo a riferimento l’anno 2019, anno di pre-crisi da Covid e senza caro energia a causa della guerra in Europa, quando le ore sono solo 1.742.810. L’incremento nel 2022 è pari al 346%”.
Stessa tendenza a livello regionale, dove l’incremento rispetto al 2019 è del 238,3%. Con 4.574.268 ore di ricorso Cig nel 2019 rispetto a 15.474.665 nel 2022.
“Questi numeri, oltre ad essere molto allarmanti, ci lanciano dei messaggi precisi – spiega il segretario regionale della Uil -. In primis la difficoltà dell’intero sistema economico regionale. Poi la drammatica condizione registrata nella provincia di Chieti, che è il locomotore dell’intero apparato produttivo abruzzese, soprattutto quello legato alle automotive. E che ha sofferto notevolmente nell’anno 2022 la crisi energetica e la crisi di approvvigionamento delle materie prime che hanno determinato un rallentamento importante delle nostre produzioni”.
“Per questo riteniamo come UIL Abruzzo – conclude Lombardo – di avviare una nuova stagione di impegno, sostenendo con ogni mezzo il nostro apparato produttivo che, ricordiamo a tutti, vale moltissimo nella crescita sociale ed economica della regione”.