Rifiuti, l’Abruzzo a due velocità sulla differenziata: terza la provincia dell’Aquila dopo Chieti e Teramo
PESCARA – In Abruzzo quasi il 65% dei rifiuti urbani viene differenziato, a fronte di una media nazionale del 63%.
Tuttavia sono ampi i divari interni.
Lo rende noto un’analisi dell’Osservatorio Abruzzo progetto di Fondazione Openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute e StartingUp.
L’attenzione primaria dell’Osservatorio è rivolta agli investimenti del Pnrr. In questo ambito, il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede interventi attraverso la prima componente della missione 2 del piano, per “migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare”.
Un insieme di investimenti e riforme del valore di 2,1 miliardi di euro da distribuire su tutto il territorio nazionale.
“Negli ultimi anni – ricorda l’Osservatorio – abbiamo assistito a una parziale inversione di tendenza a causa della pandemia.
Tra il 2019 e il 2020, infatti, la produzione di rifiuti urbani in Italia è passata da oltre 30 milioni di tonnellate a 28,9 (-3,59%). In Abruzzo il calo è stato più contenuto, passando da 600mila a 585mila tonnellate (-2,5%)”.
In Italia nel 2020 è stato differenziato in media il 63% dei rifiuti urbani.
Superano tale quota 11 regioni, tra cui l’Abruzzo con il 64,99% dei rifiuti differenziati. Un valore che colloca la regione ben al di sopra di altre regioni dell’Italia centrale e meridionale.
Tuttavia la quota raggiunta in Abruzzo è circa 10 punti al di sotto di Veneto e Sardegna, regioni prime in classifica, dove vengono differenziati i tre quarti dei rifiuti urbani.
Sebbene l’Abruzzo presenti dati migliori rispetto ad altre regioni centro-meridionali, la situazione è fortemente differenziata sul territorio.
La provincia di Chieti raggiunge la soglia delle regioni prime in classifica. Nel chietino quasi tre quarti dei rifiuti urbani vengono differenziati (74,55%).
Segue la provincia di Teramo (68%), mentre livelli più contenuti si registrano nella provincia dell’Aquila (61,87%) e nel pescarese (54,05%).
Tra i capoluoghi spiccano Chieti (71,16% di differenziata) e Teramo (69,55%).
Indietro Pescara (47,68%) e L’Aquila (39,03%).