Rifondazione Comunista sostiene lo sciopero di Cobas e precari per rilanciare la scuola pubblica
L’AQUILA – Assunzioni, sicurezza, investimenti: queste le condizioni poste dai Cobas e dal Coordinamento nazionale precari delta Scuola, al governo Draghi, per cercare di avere risultati decenti nella scuoia pubblica italiana. Per questo, domani, le due organizzazioni hanno proclamato uno sciopero con astensione dalla Didattica a Distanza.
All’iniziativa ha dato il suo sostegno il Partito della Rifondazione Comunista che, nel comunicato che riportiamo integralmente, spiega il perché sia necessario procedere ad un ampio e non rinviabile ventaglio di interventi, radicali e strutturali, per rilanciare a scuola pubblica in Italia e soprattutto in Abruzzo.
Questa la nota di Rifondazione Comunista:«A distanza di un anno dall’emergenza sanitaria nulla è cambiato per mettere le scuole e chi le abita in sicurezza! Niente riduzione degli/delle alunni/e per classe, niente piano per l’edilizia, per scuole che da anni chiedono la messa in sicurezza e l’adeguamento alle esigenze didattiche, niente assunzioni del personale necessario, per cui anche il prossimo anno scolastico avrà una notevole componente di precariato, e l’elenco si potrebbe allungare. Quel che è peggio è che l’anno che verrà sarà come quello trascorso, anche per le risorse necessarie ad affrontare l’aumento dell’abbandono scolastico e la compensazione di due anni di surrogato di Scuola con la DaD, che rischia di diventare una prassi strutturale e non più eccezionale.
Domani venerdì 26 marzo i Cobas e il Coordinamento Nazionale Precari della Scuola, insieme al comitato Priorità alla scuola, grazie allo sciopero, daranno voce a tre obiettivi fondamentali che travalicano le istanze puramente sindacali:
- Basta classi pollaio, ridurre il numero massimo di alunni per classe;
- Un piano straordinario di assunzioni per garantire la continuità didattica e la sicurezza, dopo un decennio di tagli;
- Il 5% del Pil alla Scuola e un intervento massiccio nell’edilizia scolastica per avere spazi idonei ad una scuola in presenza e in sicurezza.
Rifondazione Comunista e le/i Giovani Comuniste/i sostengono lo sciopero e l’astensione dalla Dad nella giornata di domani venerdì 26 marzo e invitano il personale scolastico, studentesse e studenti, e genitori, nel rispetto della normativa sul distanziamento sociale a partecipare ai presidi a L’Aquila dalle ore 10,30 c/o Palazzo dell’Emiciclo, a Pescara dalle ore 10,30 in Piazza Sacro Cuore e a Lanciano dalle ore 16 in Piazza Plebiscito.
La pessima gestione da parte di Governo e Regione della crisi sanitaria ha determinato un conflitto assurdo tra due diritti primari e non sacrificabili quello alla salute e quello all’istruzione. Governo e Regione hanno l’obbligo costituzionale di garantire una scuola in presenza e in sicurezza (possibile che non si è ancora in grado neppure di fornire al personale scolastico mascherine FFP2?), finora ben poco di concreto è stato fatto, manca una cabina di regia. La scuola e in particolare studentesse e studenti hanno pagato per tutti anni di tagli al sistema sanitario e scolastico, nel mentre anche durante la seconda ondata troppe attività non essenziali sono rimaste aperte. Il tempo è scaduto, bisogna invertire la rotta, i soldi ci sono: dalla fiscalità generale al Recovery Fund. Le future generazioni e i lavoratori della scuola meritano rispetto. Anche per queste ragioni domani faremo sentire forte la nostra voce». Marco Fars, segretario regionale PRC-SE Abruzzo, Silvano Di Pirro, segretario provinciale PRC-SE L’Aquila, Corrado Di Sante, segretario provinciale PRC-SE Pescara, Francesco Belfiglio, Giovani Comuniste/i Pescara.