Rigettato il ricorso d’urgenza: Di Pangrazio resta sospeso

Dopo 4 mesi di attesa per una sentenza con una pronuncia d’urgenza, arriva il responso: sindaco sospeso

AVEZZANO – Il tribunale civile de L’Aquila ha rigettato così il ricorso del primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio.

Non è stata accolta dunque la richiesta di sospensione, che viene invece rigettata, impedendo quindi a Di Pangrazio di tornare al vertice del Comune.

Resta così in vigore la sospensione avvenuta dopo la condanna in primo grado per peculato d’uso, come previsto dalla legge Severino.

Di Pangrazio aveva proceduto al ricorso riguardo la sospensione tramite i legali Antonio Milo, Claudio Verini e Stefano Recchioni.

I suoi legali avevano puntato dunque sulla illegittimità della legge Severino, seguendo casi simili come quello del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, del sindaco di Napoli Luigi De Magistris e del governatore della Campania, Vincenzo De Luca che in passato avevano ottenuto la revoca.

Però i giudici de L’Aquila hanno deciso di non accogliere la richiesta di sospensione.

Le motivazioni presentate sono state: “La questione di legittimità costituzionale risulta manifestamente infondata, tutte le norme che sanciscono il principio di non candidabilità, di decadenza o di sospensione, degli amministratori pubblici non hanno alcun carattere sanzionatorio perché non incidono sui diritti fondamentali della persona e perché sono finalizzati all’attuazione del principio di buon andamento della pubblica amministrazione”.

Per il sindaco Di Pangrazio ora resta la possibilità di fare ricorso in Corte d’appello, sperando in un esito migliore di quello appena ricevuto, contro la sentenza penale di primo grado per i tre viaggi fatti con l’auto di rappresentanza.

Oppure si potrà attendere i termini della prescrizione dei reati: queste le alternative per il primo cittadino di Avezzano, che al momento (sospeso dal suo ruolo) lascia il timone in mano al vice sindaco Di Berardino.

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