Risale il contagio Covid-19 in Abruzzo. Pietrucci (Pd): «Marsilio convochi subito il Comitato Tecnico Scientifico»
AVEZZANO – Risale il contagio da Covid-19 in Abruzzo, in particolar modo sulla costa.
Un dato che avemmo voluto evitare di dare ma che, purtroppo, oggi è una certezza,peraltro certificato dalla stessa Regione Abruzzo. Questa la nota riassuntiva della Regione Abruzzo: “Sono complessivamente 44189 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Rispetto a ieri si registrano 526 nuovi casi (di età compresa tra 1 mese e 95 anni). I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 114, di cui 12 in provincia dell’Aquila, 45 in provincia di Pescara, 34 in provincia di Chieti e 23 in provincia di Teramo. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 6 nuovi casi e sale a 1488 (di età compresa tra 51 e 87 anni, 2 in provincia di Pescara, 1 in provincia dell’Aquila, 1 in provincia di Teramo e 2 in provincia di Chieti). Del totale odierno 2 casi sono riferiti a decessi avvenuti nei giorni scorsi e comunicati solo oggi dalla Asl. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 7 per cento. Del totale dei casi positivi, 12310 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+71 rispetto a ieri), 10196 in provincia di Chieti (+176), 9827 in provincia di Pescara (+207), 11310 in provincia di Teramo (+103), 371 fuori regione (+5) e 175 (-36) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza”.
Sulla vicenda interviene il consigliere regionale PD, Pierpaolo Pietrucci, che paventa un ritorno alla zona rossa con conseguenze gravissime ed indicibili per la salute e la tenuta socioeconomica dell’Abruzzo. Questa la nota del consigliere regionale PD, Pierpaolo Pietrucci: «E’ gravissima e incomprensibile l’inerzia della Regione di fronte alla drammatica esplosione dei contagi da Coronavirus che si registra a Pescara. Si tratta di una crescita formidabile di positivi, in atto già da troppe settimane. Col risultato che oggi gli ospedali sono saturi e l’aumento dei contagi dei prossimi giorni, purtroppo una atroce certezza, rischia di mandare in tilt l’intero sistema. Trovarsi in questa situazione ora, dopo gli allarmi ripetuti, le allerte nazionali, le restrizioni imposte dai DPCM, e dopo gli arroganti errori e conflitti col Governo del Presidente Marsilio, registrare ora questi dati tragici è assurdo. Perché non si è convocato il CTS? Ci sono motivi a noi ignoti? Si pensa che le cose si aggiusteranno da sole? O dobbiamo preoccuparci e molto e subito per evitare il collasso della sanità e un riprecipitare in zona rossa con conseguenze nefaste per la salute e l’economia degli abruzzesi? I dati del Ministero della Salute riportati nella tabella e nel grafico sottostanti (elaborati dal dott. Riccardo Persio, ricercatore universitario di economia e statistica) sono un pugno allo stomaco. Chiedo a Marsilio di convocare immediatamente il Comitato Tecnico Scientifico per assumere le indispensabili decisioni».
Costa o interno a parte, però, dobbiamo dire che è il caso di intervenire e subito. L’esperienza recente, sin dal febbraio dello scorso anno, ha dimostrato che se Atene piange Sparta difficilmente riesce a ridere. Anzi. Quindi, prima di tornare a vedere le scene e vivere le tragedie, già vissute, dentro e fuori gli ospedali abruzzesi lo scorso anno, è il caso di prendere il toro per le corna e dare risposte. Immediate e concrete.
I medici da noi interpellati, intanto, raccomandano tre cose sopra a tutte: la pulizia delle mani frequente e accurata, il rispetto del distanziamento sociale evitando luoghi troppo affollati e, ovviamente, assembramenti, e di indossare la mascherina e in taluni casi, come raccomandato dallo stesso vice ministro Sileri, anche la doppia mascherina.