Rischio chiusura per 200 piccoli uffici postali con un solo operatore. Spesso unica presenza dello Stato insieme ai Carabinieri
L’AQUILA – Il presidente di Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto ha ricevuto i rappresentanti sindacali di Slp Cisl, Slc Cgil e Uil Poste per un confronto sul processo di cessione sul mercato di una seconda tranche di Poste Italiane.
Un processo rispetto al quale i sindacati di categoria hanno espresso forti preoccupazioni, relative soprattutto al rischio della futura chiusura di uffici, sportelli e posti di lavoro.
In Abruzzo gli uffici con un solo operatore sono circa 200 e si trovano quasi tutti nei piccoli comuni delle zone interne.
All’incontro hanno preso parte il segretario interregionale Abruzzo Molise Slp Cisl Stefano Di Domenico, il coordinatore territoriale per Teramo della Slp Cisl Moreno Di Paolo, il segretario interregionale Abruzzo Molise della Slc Cgil Guido Cupido, la coordinatrice territoriale per Teramo della Slc Cgil Maria Milano, il segretario regionale Abruzzo e il segretario provinciale di Teramo della Uil Poste Tiziano Del Gallo e Giuseppe Gentile.
“Poste Italiane svolge un servizio universale a forte vocazione sociale, con una presenza capillare anche nei piccoli centri dove spesso l’ufficio postale rappresenta, insieme alla Caserma dei Carabinieri, l’unico presidio istituzionale – hanno sottolineato i sindacati – ed è per questo che siamo preoccupati di un possibile arretramento dello stato rispetto a uno di quei servizi essenziali che, a nostro avviso, devono continuare ad essere garantiti dallo Stato”.