Rita Levi Montalcini entra nelle scuole con il teatro, a Guardiagrele il matinée della Uao Spettacoli 
Il personaggio di Rita Levi Montalcini neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986 entra nelle scuole italiane con il teatro.
Proprio sabato 26 febbraio, presso l’Aula Magna della sede delle scuole superiori associate all’Istituto Omnicomprensivo di Guardiagrele, si è tenuto un matinée che rientra nell’ambito di un progetto di promozione culturale organizzato dal Comune di Guardiagrele con un finanziamento della Regione Abruzzo. Entusiasta del progetto e di questo appuntamento anche il sindaco di Guardiagrele Donatello Di Prinzio.
«L’iniziativa – spiega la Professoressa Irma Nicoletta D’Amico, Dirigente Scolastico – è stata accolta favorevolmente dalla scuola perché in linea con le priorità del nuovo Piano Triennale delle Arti adottato con DPCM del 12 maggio 2021, e costituisce una proposta innovativa, tesa a favorire lo sviluppo dell’arte, della musica e della creatività nelle scuole».
Con “Rita, un genio con lo zucchero filato in testa” di e con Valentina Olla e Sabrina Pellegrino, spettacolo prodotto da Uao Spettacoli su Rita Levi Montalcini, attraverso un linguaggio nuovo quello del teatro, ai giovani dell’ITBS sarà proposta un’iniziativa appropriata al loro percorso formativo specializzato nello studio delle metodiche tipiche dei sistemi biochimici, biologici, microbiologici e anatomici e dell’uso delle principali tecnologie sanitarie in campo biomedicale, farmaceutico e alimentare.
Nello specifico, allo spettacolo del 26 febbraio hanno partecipato le classi 4^B e 5^B dell’Istituto Tecnico Tecnologico ad indirizzo “Chimica, Materiali e Biotecnologie” con l’articolazione Biotecnologie Sanitarie.
Come prosegue la Dirigente: «Occasione unica per gli studenti e le studentesse che hanno potuto avvicinarsi ad una donna, ad una scienziata, ad una ricercatrice che alla medicina ha dedicato un’intera esistenza, Rita Levi Montalcini.
La loro curiosità sarà sicuramente sollecitata e con i docenti potranno essere approfonditi sia lo studio sulle scoperte in campo scientifico della Montalcini sia i suoi meriti in campo sociale.
«Sono molto felice di portare nelle scuole questo spettacolo, di affrontare gli argomenti che tratta, con la speranza che infonde negli animi, e con una serie di chiavi di lettura che fornisce per quelle che sono le umane vicende; mi emoziona tanto e mi auguro di trasferire queste emozioni agli spettatori, ma soprattutto ai ragazzi nello specifico – spiega Valentina Olla –
E’ uno spettacolo al quale tengo tantissimo e spero di rendere onore ad un personaggio che ci dà una serie di spunti su quello che significa essere una grande persona».
Una giovane autrice, nella fattispecie la Olla, sta scrivendo, appunto, uno spettacolo sulla vita di Rita Levi Montalcini, un’impresa quasi impossibile apparentemente: nulla sembra essere abbastanza intelligente, le parole diventano banali di fronte alla grandezza di una mente così elevata; la scrittrice inizia così un percorso di fantasia a ritroso nel tempo nella vita della scienziata dall’“anima imprendibile”, entrando con l’immaginazione nei panni della madre, della sorella e di Rita stessa da ragazza.
La vita e i pensieri della scrittrice cominciano un po’ per volta ad intrecciarsi con quelli della scienziata, a volte in sintonia, a volte assolutamente agli opposti, in un monologo surreale a più voci, nel quale intervengono un giornalista impertinente interpretato da Marco D’Angelo e la musica di un pianoforte.
L’ironia dell’autrice e la saggezza della scienziata, attraversano 100 anni di storia, per ritrovarsi alla fine a parlare tra loro come due vere amiche. Ed è proprio da questo incontro di fantasia, che germoglia il coraggio della scrittrice di iniziare a scrivere il suo spettacolo, perché come le ha suggerito la sua “amica” Rita, “nella vita bisogna osare, mai rassegnarsi o arrendersi. Bisogna tenere lo sguardo verso la luce… e le ombre poi ti cadranno alle spalle”.
Rita Levi Montalcini è quella giovane donna ebrea che riesce a superare le assurdità delle leggi razziali, le atrocità della guerra, la discriminazione di genere, è riuscita a vincere tutte queste sfide attraverso un secolo di incredibile storia personale che merita di essere conosciuta.
Per quanto riguarda lo spettacolo: la direzione musicale è affidata al Maestro Claudio Junior Belli, la consulenza musicale a Stefano Volpes. Le scene ed i costumi sono di Graziella Pera. Il disegno luci è di Marco Laudando, mentre l’aiuto regia è affidata a Simone Fabiani. Le coreografie sono di Valentina Varone, la fonica di Marco De Angelis.