Roba da Covid-19. Stupidità della “Conta Infame”. Antonello Tangredi, segretario Fim-Cisl, costretto a comunicare: “Nessuno di noi sta male”
Da quattro giorni tutta la famiglia a Magliano di Marsi presa di mira come colpita dal virus
AVEZZANO – L’abbiamo detto all’inizio e lo continuiamo a fare, rivendicando con orgoglio quella scelta come dettata da intelligenza e sensibilità. Noi, in questo giornale, non avremmo mai seguito la “Conta Infame” e mai lo faremo. E’ una notizia non notizia; se c’è una pandemia ci sono contagi e se ci sono contagi ci sono persone colpite che stanno male o sono semplicemente positive al virus. Nell’economia della gestione della situazione, quindi, la “Conta Infame” nulla aggiunge e nulla toglie.
Ma in questa situazione, c’è chi della “Conta Infame” diventa vittima perché bersagliato e indicato come Contagiato, Untore, Infettato, un Pericolo, insomma. Un vero schifo.
E’ quanto sta accadendo, da un po’ di giorni, quando si è saputo che a Magliano dei Marsi c’era un quarto contagiato e che si trattava di una persona che lavora alla ex Micron. Il “ditino” dei “dagli all’untore!” ha colpito una nota famiglia di Magliano, peraltro molo vicina anche al nostro giornale. La famiglia Tangredi. Dapprima un elemento, notizia poi smentita, quindi si è passati al segretario territoriale della Fim-Cisl, Antonello, che ha smentito, come vedrete, e poi un altro congiunto, un cugino, anche lui per fortuna in buone condizioni. Noi, prima che “il ditino” vada ancora in giro a vuoto, diciamo subito che il nostro validissimo e coltissimo Americo sta bene e sta scrivendo per voi senza alcun problema.
Questa la nota-racconto di Antonello Tangredi che, peraltro, ci ha inviato anche uno screen di una comunicazione che ha dovuto fare il segretario regionale della Fim-Cisl, Michele Saullo: «Già da giovedì scorso si era diffusa la notizia del possibile contagio e, quindi, del fatto che, fosse risultato positivo al c.v. un mio cugino, dipendente della LFoundry. Prontamente smentita da mio cugino, per il mio tramite, è stato riferito che, appunto, il predetto “sta bene ed a casa in contratto di solidarietà prima e riposo da turno, dopo”.
Chiarita questa cosa in poche ore, ne è rimbalzata, con velocità estrema, un’altra, secondo la quale- spiega il segretario territoriale della Fim-Cisl Marsica – , il Tangredi contagiato sarei IO: non lavoro più in LFoundry dal 2002 e non sono più dipendente dal 2015 – anche se continuo a svolgere quasi quotidianamente il mio ruolo nelle stanze aziendali a me accessibili! Chiarito che, grazie a Dio, sto bene e che, continuo a lavorare senza sosta per la collettività (gestione casse integrazioni ecc.), questa mattina (domenica 29.03.2020), è rimbalzata con assoluta prepotenza, la notizia secondo cui, mio cugino, Gianfranco TANGREDI è risultato positivo al test: Niente di più falso. Gianfranco, con il quale ho parlato telefonicamente questa mattina alle 12.00, è assolutamente in BUONE CONDIZIONI di salute, non ha accusato nessun sintomo ed è in attesa della ripresa del Suo turno di lavoro in LFoundry.
La notizia del 4° contagio a Magliano dei Marsi che, è il paese mio e di Gianfranco, per ammissione della Sig.ra Sindaca, Maria Angela Amiconi, non riguarda Gianfranco Tangredi. Scusate ma, la nota di chiarimento era DOVEROSA».
Una precisazione doverosa, senza dubbio, e una storia assolutamente emblematica della stupidità e della inutilità di procedere quotidianamente alla “Conta Infame”. I numero, peraltro, spersonalizzano, non fanno più percepire le tragedie personali e familiari, disumanizzano il problema e mettono in risalto sigli gli aspetti di pericolo e ansiogeni che, ovviamente, poi fanno scattare il meccanismo più odioso di difesa, ovvero il “Dagli all’Untore!”.
Per comprendere a pieno di cosa parliamo, affidiamo a chi, quasi 200 anni or sono, benissimo descrisse queste bestialità nel dipingere con le parole la Peste di Milano. Ecco un passo centrale di Alessandro Manzoni, al capitolo 34 dell’edizione del 1840: «“L’untore! dagli! dagli! dagli all’untore!” – “Chi? Io! Ah strega bugiarda! Sta zitta,” gridò Renzo; […] Allo strillar della vecchia, accorreva gente di qua e di là; […] Renzo non istette lì a pensare: diede un’occhiata a destra e a sinistra , da che parte ci fosse men gente, e svignò di là.
[…] ma dietro le spalle sentiva il calpestio e, più forti del calpestio, quelle grida amare: “dagli! dagli! all’untore!” Non sapeva quando fossero per fermarsi; non vedeva dove si potrebbe mettere in salvo. L’ira divenne rabbia, l’angoscia si cangiò in disperazione […] Vide (chè il gran turbamento non gliel aveva lasciato vedere un momento prima) un carro che s’avanzava, anzi una fila di que’ soliti carri funebri, col solito accompagnamento; e dietro, a qualche distanza, un altro mucchietto di gente che avrebbero voluto anche loro dare addosso all’untore, e prenderlo in mezzo; ma eran trattenuti dall’impedimento medesimo. Vistosi cosí tra due fuochi, gli venne in mente che ciò che era di terrore a coloro, poteva essere a lui di salvezza; […] prese la rincorsa verso i carri, passò il primo, e adocchiò nel secondo un buono spazio voto. Prende la mira, spicca un salto; è su, piantato sul piede destro, col sinistro in aria, e con le braccia alzate.
«Bravo! bravo!» esclamarono, a una voce, i monatti, […] I nemici, all’avvicinarsi del treno, avevano, i più voltate le spalle, e se n’andavano, non lasciando di gridare: «dagli! dagli! all’untore!» Qualcheduno si ritirava piú adagio, fermandosi ogni tanto, e voltandosi, con versacci e con gesti di minaccia, a Renzo; il quale, dal carro, rispondeva loro dibattendo i pugni in aria».
Sono passati circa 200 anni dalle parole del Manzoni e 500 da quei fatti. Ma niente, niente da fare, è più forte di noi. Trovare un capro espiatorio, indicare l’untore, cercare un facile colpevole per sentirci tranquilli, come direbbe Quasimodo “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”.
Noi diciamo, lievemente, per ora, che se proprio serve cercare un colpevole, cercatene uno, e anche più d’uno, reale e meno facile. Ovvero coloro che, negli ultimi 28 anni, hanno governato a livello nazionale e regionale e che hanno tagliato, falcidiato e ucciso la sanità pubblica provocando questo micidiale e vergognoso stato di cose.